L’E45 dei cavalcavia “sgretolati” tra Ravenna e Cesena, tra ruggine e reti scoperte

Ravenna

RAVENNA. Dal cemento sgretolato, lungo i piloni del cavalcavia, spuntano i fili metallici dell’armatura. Nudi e arrugginiti, scompaiono e riappaiono nella struttura portante che sorregge la strada statale per riaffiorare nella parte sottostante la carreggiata, mentre si sentono sfrecciare i pneumatici di auto e camion in superficie, dall’altra parte. Benvenuti nel tour dei viadotti dell’E45, tratto Ravenna-Cesena. Si rischia di passare senza nemmeno farci caso, ma basta fermarsi e la situazione - limitando l’analisi da un punto di vista estetico e non strutturale - è inquietante. È un climax quello delle condizioni dei viadotti partendo da Ravenna e percorrendo l’E45 verso Cesena.

Si parte da Madonna dell’Albero con i passaggi di via Stradello e via Vangaticcio, per proseguire a Borgo Faina, dove le vie Argine Sinistro Canale Molino e via Fosso Ghiaia mettono in mostra situazioni tutto sommato abbastanza rassicuranti. Più si prosegue verso l’entroterra, più i piloni acquistano le sembianze di una scacchiera. E’ così in prossimità di via Dismano, e via andare, all’altezza dello svincolo per la Standiana, a Osteria e poco più avanti sopra a via Castellina. Si arriva a San Zaccaria e i passaggi sotto l’E45 si moltiplicano, via Bosco, via di Bosco Bazzano, via Maiano e via Ponte della Vecchia. Così via fino a Casemurate, ultimo baluardo della provincia di Ravenna. Casomai ci fossero dubbi, le condizioni dei viadotti non migliorano certo nel Cesenate, anzi.

Anas: «Situazione sotto controllo»

Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova è facile immaginare lo stato delle linee telefoniche di Anas: un agosto da bollino rosso, tra le varie segnalazioni lungo lo Stivale. Alcune sì, anche da Ravenna, ma per dati precisi sul piano di manutenzione è necessario lasciare passare la settimana di ferragosto. Tuttavia, dall’interno, rassicurano che «tutte le tratte aperte sono transitabili in sicurezza e ogni qualvolta venga ravvisato un minimo pericolo per la circolazione si provvede alla chiusura.

Proprio il “risanamento strutturale del viadotti” rientra nel piano di riqualificazione dell’itinerario Orte-Mestre avviato nel 2016, per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro, che prevede anche l’ammodernamento delle barriere di sicurezza, l’adeguamento degli impianti tecnologici e altri interventi.

La società che gestisce ad oggi oltre 26mila chilometri di strade e autostrade, assicura di aver dato «precedenza alla manutenzione e alla sorveglianza del proprio patrimonio stradale per recuperare il deficit accumulato negli anni e migliorare la sicurezza delle strade». Tra gli standard seguiti, la società cita «ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica più approfondita una volta all’anno». In questo ambito, prosegue Anas «sono al lavoro 110 ispettori che da inizio anno hanno eseguito oltre 26mila ispezioni su più di 13mila opere tra ponti, viadotti e cavalcavia». Ma per sapere se tra questi figurano anche quelli dell’E45 nel Ravennate, si dovrà attendere che le acque, movimentate dopo la tragedia in Liguria, si rasserenino.

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