Famiglia di Ravenna torna dalle vacanze e trova il parcheggio sequestrato

RAVENNA. Tornare dopo due settimane di ferie e scoprire che la propria auto - lasciata nel parcheggio custodito e promosso sul web come uno tra i più convenienti per l’aeroporto Malpensa -, ha fatto la fine di altre centinaia di vetture: sparita. Un ritorno da incubo quello di una famiglia ravennate, tra le tante vittime del “New parking Malpensa”, il parcheggio privato nella zona industriale di Busto Arsizio chiuso nei giorni scorsi dalla polizia municipale perché non in regola. Un’odissea che nel caso della famiglia di Mario Bisso si è conclusa a lieto fine.

L’offerta online

Non si può certo dire che Bisso sia l’ultimo degli sprovveduti: esperto di web marketing, si era informato online su un parcheggio a pagamento nelle vicinanze dell’aeroporto, prima di partire con la compagna e le due figlie per gli Stati Uniti. «Ho trovato un annuncio su Google - racconta -. L’offerta era vantaggiosa rispetto alle altre possibilità, ho pensato che il costo fosse basso alla luce dei 15 minuti di navetta per raggiungere l’aeroporto. Per scrupolo, però, avevo telefonato ed era sembrato tutto ok». Arriva il giorno della partenza e arrivati al parcheggio: «Davanti a noi una distesa di macchine e una cucina usata come ufficio. Ci hanno detto di lasciare le chiavi e hanno segnato i nostri dati su un foglietto perché, dicevano, il computer era rotto». La fretta e l’euforia per la partenza hanno oscurato le perplessità.

La caccia all’auto

Quattordici giorni dopo il ritorno. «Siamo atterrati alle 11. Aspettiamo per oltre due ore la navetta che doveva prelevarci dal terminal - continua Bisso -. Finalmente arrivati al parcheggio, troviamo i vigili. Le auto sono moltiplicate, stipate in un campo dal fondo dissestato. La nostra, così come quelle di altri, non c’è. Iniziamo a girare sotto il sole tra le file di mezzi con finestrini aperti e chiavi inserite nel quadrante, ma niente». Il nervosismo sale finché uno dei responsabili accompagna i clienti in ufficio. «Abbiamo sgranato gli occhi quando ha tirato fuori dei contenitori con all’interno centinaia di chiavi, e qui, passandole una ad una, finalmente troviamo le nostre».

Da qui la storia è analoga a quella di molti altri viaggiatori, le cui segnalazioni hanno fatto scattare la chiusura urgente dell’area. Per gestire il continuo flusso di auto, i gestori del parcheggio spostavano i veicoli in stalli pubblici, non a pagamento. «Nella sfortuna - conclude Bisso - ci è andata bene. La nostra Kia era integra, e non abbiamo rischiato di vederla bloccata all’interno del parcheggio che poi è stato chiuso». Spesa totale 40 euro. Conveniente sì, ma al costo di trasformare le ore della tratta Milano-Ravenna in quelle di un volo intercontinentale.

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