Ravenna, bimbi tolti alla madre. I bisnonni in lacrime: «Un anno senza vederli»

RAVENNA. «Lasciateci vedere i nostri nipotini». L’appello lanciato dai bisnonni di due bimbi, fratello e sorella di circa 3 e 4 anni, arriva dopo un anno di silenzio. Da quando, cioè, una “disposizione urgente” presa dai servizi sociali di Ravenna ha deciso che per i piccoli la situazione familiare era problematica al punto da ritenere preferibile una struttura protetta all’ambiente domestico. Decisione, tra l’altro, confermata con un decreto del tribunale dei Minori giusto poche settimane fa, che ha tolto la patria potestà a madre e padre dei bimbi. I piccoli restano dunque in un centro gestito dalla Gestione Sociale Associata, che riunisce i servizi sociali di Ravenna, Cervia e Russi, in attesa che i giudici del tribunale felsineo si pronuncino sull’istanza che i familiari hanno fatto tramite il legale, l’avvocato Daniele Ercolani del foro di Cesena.

Tensioni religiose

A rendere spinosa la situazione sono le tensioni in famiglia alla luce di divergenti credi religiosi, che di fatto hanno intorbidito i rapporti tra i bisnonni e la nipote, madre dei due bimbi. Una frattura che, secondo i familiari, avrebbe condizionato anche i servizi sociali. «Solo un’operatrice di Russi – insistono sui ringraziamenti i due bisnonni – ha giocato il tutto per tutto per aiutarci a ottenere l’affido o quantomeno il permesso di vederli». Per la coppia di anziani, però, l’ingiustizia sta proprio nell’applicazione da parte degli assistenti sociali del dispositivo del tribunale, nel quale – sostengono – «c’è scritto che tutti i familiari possono vedere i bambini e di privilegiare il contesto familiare». Il dolore trapela dalla voce spezzata della bisnonna, quando, ricordando l’ultima volta in cui ha visto «le due creature», si chiede anche «che cosa abbiamo fatto di male noi». Pregano perché la domanda di un’altra figlia – prozia dei bambini – riesca a ottenere l’affidamento.

A ottobre sarà un anno dal decreto che ha allontanato i piccoli dalla famiglia. In questi mesi, confermano dai servizi sociali, la madre ha potuto vedere i figli in diversi incontri vigilati. Visite che – non contemplando però i parenti più anziani – hanno lasciato i bisnonni col cuore spezzato. Per questo attendono con ansia l’udienza di settembre a Bologna, nella quale si potrebbe decidere sotto quale tetto potranno vivere i due bambini.

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