Rogo di Faenza, livelli di idrocarburi in calo, ma spuntano diossine

Faenza

FAENZA. In relazione all'incendio alla cava Zannona, alle porte di Faenza, i nuovi controlli ambientali confermano livelli leggermente anomali per gli idrocarburi; rilevata inoltre diossina anche se non si evidenziano rischi particolari per la salute. 
Sono queste le prime considerazioni congiunte, tra Arpae e Ausl, in merito alle verifiche sulla qualità dell’aria effettuate nelle aree interessate dal rogo. Le analisi evidenziano quantitativi di idrocarburi in calo, con valori in flessione da 67,6 ng/Nm3 del primo giorno  a 30,1 ng/Nm3 del terzo. Riscontrati valori contenuti di diossine che, nelle primissime ricerche anticipate dal laboratorio, non erano state trovate. I valori risultano in diminuzione e comunque sempre inferiori a quello indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità per le aree sottoposte a pressione ambientale (0,300 pg/Nm3) e solo inizialmente superiori al valore di riferimento indicato dalla Commissione consultiva tossicologica nazionale (0,040 pg/Nm3). "Le Diossine misurate nel punto e nel giorno di massimo impatto, in prossimità dell’incendio, sono compatibili con quelle che si possono generare con un incendio boschivo e, come concentrazione nell’aria, con quello che si verifica a ridosso di un falò di sterpaglie, di poco superiori ai valori medi della Provincia di Ravenna in inverno" spiega una nota di Arpae e Ausl. Analoghe considerazioni erano già state fatte relativamente ai valori del 7 agosto scorso. Analizzate anche come composizione le polveri fini raccolte nelle centraline di monitoraggio dell’aria di Faenza (Bertozzi) e Ravenna (Zalamella, Caorle e Rocca Brancaleone): i valori misurati, prima e dopo l’evento, sono equiparabili; solo i valori di idrocarburi, nei primi tre giorni dell’incendio, indicano un leggerissimo aumento. "Complessivamente i dati rilevati indicano livelli estremamente contenuti degli inquinanti monitorati, ritenuti tali da non comportare impatti negativi sulla salute, fermo restando che l'esposizione prolungata a fumi e odori acri dovuta al protrarsi dell'incendio può causare effetti irritanti all'apparato respiratorio e agli occhi".

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