“Nonna” beccata con l’hashish in auto a Ravenna. Ne aveva mezzo chilo in borsa

RAVENNA. Un’età che si confà più alla professione di nonna che a quella di spacciatrice. Invece non c’erano bebè nell’auto di Pia Pasini, 72enne originaria di Forlì e residente a Glorie di Bagnacavallo. C’erano invece circa 560 grammi di hashish, quando la Squadra Mobile di Ravenna l’ha fermata per un controllo. Un volto già noto alle forze dell’ordine il suo; anche per questo l’età avanzata non è servita a mascherare quello che a tutti gli effetti è risultato essere il trasporto di stupefacenti ai fini dello spaccio. E per questo che sono scattate le manette nella tarda mattinata di sabato scorso.

Nervosismo in auto

La donna è stata fermata per un controllo mentre si trovava alla guida della sua auto all’altezza di Bagnacavallo. Evidente il nervosismo sul volto dell’anziana. Al punto che gli agenti non hanno tardato a incrociare i dati già presenti nel database per decidere di approfondire gli accertamenti. Da una più accurata ispezione sono infatti emersi, all’interno della borsa, undici panetti di hashish da circa 55 grammi l’uno, di cui uno un po’ più copioso, per un totale di circa 560 grammi. Un quantitativo che ha fatto scattare l’arresto in flagrante.

Il precedente

La 72enne non era nuova a episodi legati allo spaccio di stupefacenti. Un anno fa era finita nei guai di fronte agli agenti della Sezione Antidroga. Era accaduto nel giugno 2017, quando, per evitare l’arresto del figlio, aveva cercato invano di nascondere 30 grammi di cocaina. L’episodio singolare non era caduto nel dimenticatoio. Così, dopo l’arresto, la donna è stata scortata a casa sottoposta agli arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima, che si è tenuto ieri al tribunale di Ravenna.

Il processo

La donna è comparsa davanti al giudice Beatrice Marini e al vice procuratore onorario Adolfo Fabiani.

Una volta convalidato l’arresto, il giudice ha disposto l’obbligo di dimora a Glorie di Bagnacavallo e il divieto di allontanamento dal comune di Bagnacavallo, con tanto obbligo di firma. Il legale, l’avvocato Carlo Benini, ha chiesto e ottenuto i termini a difesa.

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