“Tutto esaurito” all’infermeria felina di Bizzuno

Lugo

LUGO. L’Infermeria Felina di Bizzuno al momento ha raggiunto la massima capacità: in estate vengono accolti moltissimi gatti e gattini mentre le adozioni diminuiscono. Al momento nella struttura, interamente gestita da volontari, sono ospitati circa 70 gatti più altri 18 che si trovano nelle case dei volontari per allattamento e cure.

I numeri

Dall’inizio dell’anno ne sono entrati 198 di cui circa 120 sono stati adottati, 9 sono deceduti a causa di malattie virali; in un anno mediamente entrano 350 - 400 gatti e le adozioni sono 300 - 350. I volontari si prendono cura anche di altri animali in difficoltà che vengono loro portati come ad esempio porcospini, pipistrelli o piccoli gufi.

Alcuni degli animali ospitati sono residenti fissi della struttura, una parte sono stati salvati dall’eutanasia e hanno difficoltà, come ad esempio parziali paralisi, che rendono difficile per loro trovare qualcuno disponibile ad adottarli. Presso l’infermeria si trova anche da circa un anno una gatta che è stata portata dalla zona terremotata di Amatrice, inizialmente aveva grandi difficoltà anche solo a lasciarsi avvicinare, grazie alla pazienza dei volontari con il tempo sta migliorando.

L’importanza della sterilizzazione

«L’altro giorno – racconta Franco Capucci, il responsabile, che è volontario da 4 anni – abbiamo trovato una gatta con i suoi sette piccoli in una cesta della frutta davanti alla nostra sede; è sempre meglio che vengano lasciati qui da noi, che in un modo o nell’altro ce ne prendiamo cura, piuttosto che per la strada».

«La sterilizzazione, specialmente delle gatte, è un’azione fondamentale – spiega –: ogni gatta a partire dai 7 mesi di vita può dare alla luce circa 15 piccoli all’anno, suddivisi in tre cucciolate. Ovviamente se vivono per strada rischiano di essere travolti dalle macchine o di ammalarsi, con la sterilizzazione tutto questo sarebbe evitabile».

Lavoro impegnativo ma gratificante

«I fondi che vengono forniti all’infermeria felina dall’Unione dei Comuni ammontano a circa 8mila euro annui, quando in realtà la necessità è molto superiore: l’anno scorso le spese sono state di circa 32mila euro fra infermeria e colonie feline, il quadruplo. Fortunatamente abbiamo una convenzione con la farmacia che ci consente di avere uno sconto sui medicinali, e sul cibo, che invece prendiamo da ProLife».

Al momento, inoltre, una parte delle strutture che si trovano all’esterno deve essere smantellata e ricostruita per essere a norma, non sarà semplice trovare altre aree per ospitare temporaneamente i gatti che si trovano al loro interno. Anche l’area un tempo dedicata alla quarantena è ormai destinata ad ospitare una parte dei felini, ma fortunatamente entro breve (si pensa entro settembre) la quarantena verrà costruita.

Donazioni e volontari

Chiunque desiderasse aiutare l’infermeria felina con donazioni di cibo o altri prodotti può telefonare in sede per avere informazioni sulle specifiche necessità.

«Un’altra importante necessità è quella di un maggior numero di volontari, al momento siamo in 8 e sarebbe davvero utile e apprezzata la disponibilità di ulteriori persone – conclude Capucci –: si tratta di un lavoro molto appagante e che fa la differenza. Chi desidera donare il proprio tempo basta che venga in sede e comunichi la propria disponibilità».

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