Cold case di Alfonsine, riesumata la salma del carabiniere ucciso 31 anni fa

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RAVENNA. Nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Pier Paolo Minguzzi, nella mattinata di oggi su disposizione della Procura di Ravenna è stata riesumata la salma del militare di leva di Alfonsine ucciso nella primavera del 1987. L'inchiesta riaperta dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal sostituto procuratore Marilù Gattelli, che coordinano i poliziotti della Squadra mobile, mira a fare luce su un omicidio avvolto nel mistero, archiviato tra i cold case di ben 31 anni fa. E sotto questo aspetto si attendono possibili risposte dai progressi in campo scientifico e genetico applicati all’analisi del Dna che nel tempo si sono registrati. Al momento per l'omicidio risultano indagati il 55enne Angelo Del Dotto di Ascoli Piceno, il 54enne siciliano residente nel Pavese Orazio Tasca e il 62enne Alfredo Tarroni, ovvero due ex carabinieri di Alfonsine e l’idraulico del paese, riconosciuti colpevoli del tentativo di estorsione avvenuto nel luglio dello stesso anno ai danni di un altro imprenditore della zona operante nel campo dell'ortofrutta (come la famiglia di Minguzzi) che si concluse in tragedia, con la morte dell’appuntato Sebastiano Vetrano e il loro arresto. Le domande irrisolte Gli esami dovranno accertare quale sia stata la causa della morte, quali mezzi la produssero, il tempo in cui presumibilmente avvenne, il nesso di causalità tra la morte e l’evento che la provocò. Saranno queste le domande alle quali dovranno rispondere i consulenti tecnici nominati dalla Procura e quelli scelti dai legali dei tre imputati (gli avvocati Massimo Martini di Ravenna per Tarroni, Armando Giuliani del foro di Ascoli Piceno per Del Dotto e Luca Orsini per Tasca), oltre a quelli scelti dalle parti civili (la famiglia Minguzzi tutelata dall’avvocato Paolo Cristofori). Gli accertamenti si presume vadano a comprendere anche indagini genetiche su prelievi del cadavere, finalizzati a individuare “substrati biologici riconducibili a soggetti terzi”, comparandoli poi con quelli degli indagati, ai quali è già stato chiesto il consenso per il tampone salivare. I resti di Minguzzi saranno trasferiti da Alfonsine a Pavia all’istituto di Medicina Legale, dove alle 13 è fissato l’inizio dell’autopsia. Saranno poi necessari 60 giorni - come chiesto dai consulenti alla luce della particolare complessità degli esami - prima di avere dei risultati.  

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