Vitalizi, la scure di Di Maio colpisce anche i parlamentari ravennati

Ravenna

RAVENNA. Hanno brindato in piazza a Roma, con spumante in mano e palloncini gialli al vento. “Bye bye vitalizi” la scritta tenuta alta sopra le teste e frasi di esultanza al via libera arrivato dall’ufficio di presidenza della Camera, che due giorni fa ha dato semaforo verde alla delibera sul taglio dei vitalizi agli ex deputati presentata da Roberto Fico. La conseguenze si sentiranno anche a Ravenna. Nella lista dei 1200 che potrebbero essere colpiti dal provvedimento, a partire dal prossimo anno, ci sono cinque volti dell’ex politica, che negli hanno passati hanno svolto ruoli anche di rilievo nella cosa pubblica.

I tagli più pesanti

Il primo è l’ex sottosegretario al Tesoro e poi all’industria, commercio e artigianato Gianni Ravaglia, eletto a più riprese tra le fila dei Repubblicani dal 79 al 1994. Il suo potrebbe il taglio più consistente, quasi il 60% dell’attuale vitalizio, che passerebbe da 8.500 euro lordi al mese a 3.340.

Subito in scia a Ravaglia, tra i più a rischio, c’è il nome di Massimo Serafini, l’alfonsinese tra i fondatori del quotidiano Manifesto e oggi attivista di Legambiente, che vedrebbe il suo assegno passare dagli attuali 4.725 euro lordi a 2.020. Una sforbiciata del 57%.

A seguire svetta il nome del lughese Paolo Galletti, che nel 1996 venne eletto nella lista della Federazione dei verdi, assumendo poi l’incarico di segretario della commissione trasporti. Per lui la scure potrebbe abbattersi sul vitalizio tagliandogliene quasi il 45%, passando da 4.725 euro a 2.611.

Nubi in vista anche per l’ex leader dell’ala ecologista dei Democratici di sinistra, Fulvia Bandoli di Bagnacavallo, eletta per la prima volta alla camera dei deputati nel 1994, anno del primo governo Berlusconi. Il 40% del vitalizio oggi percepito dalla Bandoli rischia di saltare, passando d 8.455 euro lordi al mese a 5.110.

Perde in pratica un terzo del suo vitalizio anche il faentino Gabriele Albonetti (presidente della Provincia di Ravenna dal 1993 al 2001 e deputato fino al 2013). In questo caso il taglio è del 28 %. E così dai 6.455,95 euro l’assegno cala fino a 4.630, con una riduzione di 1.825 euro.

“Graziato”

L’unico che in questo momento potrebbe tirare un sospiro di sollievo, per il momento, è l’ex presidente dell’Unione delle cooperative e del Consorzio dei servizi sociali Aldo Preda, eletto nelle liste dell’Ulivo nel 1996. Il suo potrebbe infatti essere un taglio tutto sommato esiguo, di appena il 6,5%, passando dagli attuali 4.725 euro a 4.420. In questo primo elenco provvisorio non compaiono altri nomi come l’ex sindaco di Ravenna Giordano Angelini. Ma non per questo significa che verranno esentati dai tagli.

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