Campagna di scavi al castello di Ceparano

Rimini

BRISIGHELLA. È iniziata lunedì e terminerà il 3 agosto la prima campagna di scavi al castello di Ceparano. L’imponente fortezza nella valle del Marzeno è anteriore all’anno Mille: notevoli sono i ruderi ancora esistenti che durante questo mese saranno sottoposti all’indagine archeologica curata dall’università di Bologna.

Insediamenti medievali

Il direttore degli scavi è Enrico Cirelli, l’archeologo già impegnato da oltre dieci anni negli scavi di Rontana che riprenderanno in agosto. Di fatto le colline faentine con i suoi insediamenti medioevali, soprattutto in territorio di Brisighella, sono diventate un giacimento di studi medioevali di rilevanza nazionale.

«Scaveremo in un castello magico – ha detto il direttore all’apertura dei lavori –: ci aspettiamo sorprese. Ho con me 12 ragazzi e ragazze stupendi, e ci sono anche mia moglie Debora Ferretti (anch’essa archeologa e ricercatrice) e mio figlio. Brindiamo affinchè Ceparano sia il nostro più grande successo».

I ragazzi sono tutti studenti provenienti da diverse facoltà italiane. Le spese di vitto e alloggio sono a carico del progetto. Il gruppo alloggerà in campeggio ed è autosufficiente in fatto di attrezzature personali. La campagna è possibile grazie ad accordi con la proprietà che ha concesso l’autorizzazione.

Caccia ai reperti

«Come prima cosa – ha spiegato Cirelli – intendiamo definire la forma del sito, fin dalle sue origini. Perlustreremo le vicinanze della torre, di cui esistono i ruderi. L’obiettivo principale è capire se lo sfruttamento delle cave di macine in calcare esistenti sia iniziato dal X secolo. Ne scaveremo una ancora poco conosciuta. Eventuali ritrovamenti appartengono allo Stato e andranno in concessione all’università per lo studio. I reperti andranno censiti, catalogati e approfonditi in relazione all’età, all’uso, ai materiali».

La storia

La struttura è imponente, sulla destra del fiume Marzeno, a circa 10 chilometri da Faenza, verso Modigliana. Secondo lo storico Luigi Solaroli «è simile alla pianta del castello di Rontana». La prima menzione è del Fantuzzi che ricorda una pieve intorno al 970, dedicata a S. Maria in Castro Cepariano. Il castrum era sotto il controllo dei conti Guidi, illustre famiglia che per quattro secoli dominò Modigliana. Il castello fu fortificato da Guido Guerra IV dei conti Guidi e nel 1313 passò ai Manfredi (Francesco), signori di Faenza. Nel 1356 il cardinale Albornoz lo fece in parte distruggere, ma Astorgio I Manfredi lo riprese e lo ricostruì. Nel 1500 passò a Cesare Borgia, nel 1503 ai veneziani e nel 1509 alla Chiesa che, nel 1577, causa le frequentazioni di malviventi, ne decretò l’abbattimento.

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