I bunker, Porta Adriana e Palazzo Grossi nuova frontiera del turismo slow

Ravenna

RAVENNA. Siglato protocollo d'intesa tra il Comune e l'Agenzia del Demanio per il recupero e la valorizzazione di immobili pubblici lungo la costa e gli itinerari storico-religiosi e ciclopedonali per favorire il turismo slow e la scoperta del Ravennate. L’accordo coinvolge sia immobili statali in località Punta Marina Terme - l’Ex Colonia ONFA e i “Bunker 24, 25 e 27 e Denti di drago”, fortificazioni militari della Seconda guerra mondiale - sia due beni di proprietà comunale, Porta Adriana in città e Palazzo Grossi a Castiglione di Ravenna. Si partirà prima con l’iter di valorizzazione degli immobili statali e successivamente si passerà al recupero di quelli comunali. Sarà proprio quest'ultimo, come illustrato dal sindaco Michele De Pascale, l'intervento più significativo per l'Amministrazione comunale che punta a un progetto di turismo naturalistico, con il castello tappa dei percorsi ciclopedonali dal mare all'entroterra lungo il torrente Savio, ma anche come luogo ricettivo vocato anche all'enogastronomia. Per quanto riguarda invece Porta Adriana, l'altro immobile di proprietà comunale, la valorizzazione riguarda sia la parte interna con il negozio di granaglie, sia la corte di pertinenza. Verrà infatti pubblicato un bando per un «progetto molto innovativo, con un'attività che contemperi la valorizzazione dei prodotti tipici e della porta di accesso al centro storico della città». Qualcosa che coniughi la piccola ristorazione con l'accoglienza turistica, dato in concessione ai privati che si occuperanno della sua riqualificazione. Una sinergia, quella tra Comune e Agenzia del Demanio, che segue quanto avvenuto per la caserma Dante Alighieri. Per l'ex colonia Onfa, come rimarcato dall'assessore aal patrimonio Massimo Cameliani, l'obiettivo è farne una struttura ricettiva.

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