Pola-Cervia: missione compiuta, Alex Luther accolto trionfalmente

Rimini

CERVIA. Alex Luther è sbarcato ieri nel Porto canale, acclamato dalla folla, dopo avere compiuto 5mila chilometri con lo sci nautico in 10 giorni. L’arrivo è stato trionfale, con le autorità presenti sulle banchine, fra cui la Capitaneria di porto e l’assessore Gianni Grandu. «Ho iniziato questo viaggio sciando a Tangeri – racconta –, in mezzo a tanti delfini: un segno del destino. Il momento più brutto è arrivato però durante il tragitto da Alicante a Valencia. Le onde erano alte 5 metri, sono salito sulla barca chiedendo se mio nonno Harry aveva fatto tanta fatica. Poi ho concluso la tappa in otto ore».

«Adesso sono triste – aggiunge – perché è finito tutto. Mi sono allenato sette anni per concludere questa impresa, e in dieci giorni ho vissuto emozioni straordinarie. Ora mi riposerò qualche giorno nella villa che abbiamo affittato qui vicino, poi ripartirò per l’Australia, dove a breve nascerà mio figlio. Successivamente mi dedicherò alle corse automobilistiche».

L’avventura, che ha preso il nome di Chasing canguro, era partita lo scorso 26 giugno da Tangeri. Si è conclusa con la traversata della Pola-Cervia, che Alex ha compiuto con un tempo di 2 ore e 17 minuti. Suo nonno vi aveva partecipato nel 1970, battendo il detentore Bruno Cassa, ma dovendo cedere il titolo ad Antonio Sama. Alex lo ha voluto emulare, complice la madre Chondelle, che gli ha mostrato l’album del famoso progenitore.

«Ho vissuto per tanti anni qui, ospitata dalla famiglia Biagiotti – racconta quest’ultima – perché i miei genitori erano sempre in giro per il mondo. Mio padre è stato un campione australiano dello sci nautico, sono orgogliosa ora di quanto ha fatto mio figlio».

Vedendolo entrare nel Porto canale si è buttata in acqua, andandogli incontro: la famiglia non si smentisce mai. Ma al Circolo nautico si sono ritrovati anche tanti protagonisti della Pola-Cervia, fra cui la vincitrice dell’edizione 1969 Anna Maria Ravegnani, per anni albergatrice a Pinarella. E pur con i capelli bianchi c’erano pure i motoscafisti di quella stagione magica per il turismo, che trainavano i turisti sugli sci, prima dell’avvento delle moto d’acqua.

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