Blitz dei carabinieri che hanno controllato Ignorata l'ordinanza, prime multe

Rimini

RAVENNA. Se le macchinette siano state lasciate accese per semplice dimenticanza o per un azzardo poco importa. Fatto sta che per il mancato rispetto della recente ordinanza che limita gli orari in cui è possibile giocare a slot e videopoker, cinque titolari di altrettanti locali sparsi tra Ravenna, Marina, Sant’Alberto e Mezzano, sono stati sanzionati dai carabinieri che hanno effettuato controlli in una ventina di attività per verificare il rispetto del provvedimento entrato in vigore il 13 marzo.

Le verifiche sono scattate nella notte tra venerdì e ieri ma proseguiranno in modo capillare anche nei giorni a venire per monitorare gli effetti dell’entrata in vigore della nuova normativa che impone vincoli di orario.

Nello specifico, slot e videopoker possono essere accesi dalle 10 a mezzanotte, mentre l’orario di apertura delle sale giochi va dalle 9 all’una di notte. Anticipare o posticipare l’accensione comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 75 euro fino a un massimo di 500 euro.

Mattine senza azzardo, dunque, per tenere lontani dalle tentazioni gli studenti e per limitare il gioco compulsivo, piaga che ha rovinato più di una famiglia. D’altronde il settore ha avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni al punto che sul territorio comunale sono 68 le sale giochi attive, senza contare i bar che hanno installato le macchinette “mangiasoldi” e il centinaio di attività, tra tabacchini e imprese artigianali come le classiche pizzerie da asporto, che possono dotarsi di slot e videopoker. Soddisfazione per l’avvio dei controlli è stata espressa dal sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci che ha fatto della lotta al gioco senza regole un proprio cavallo di battaglia. «L’ordinanza che regola gli orari del gioco d’azzardo è in vigore e ringrazio l’Arma dei carabinieri, la Polizia municipale, tutte le forze dell’ordine e gli operatori dei Monopoli di Stato impegnati per l’applicazione di questa importante provvedimento».

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