Incendiata la chiesa Madonna della neve: liquido infiammabile sul portariviste

Rimini

CERVIA. Grave atto vandalico nella chiesa della Madonna della neve, dove all’interno qualcuno ha appiccato il fuoco agli arredi. Fortunatamente il parroco don Christian Cerasa è arrivato in tempo per spegnere l’incendio, di natura decisamente dolosa.

«Qualcuno ha approfittato della mia assenza – racconta –, durata peraltro solo mezz’ora, e del temporale che si è scatenato martedì pomeriggio, tenendo lontani i fedeli dalla chiesa. Quando sono rientrato erano le 19 e tutto sembrava in ordine. Ma una volta entrato nell’edificio per chiudere le porte, ho trovato fiamme alte un metro. Era stata cosparsa con liquido infiammabile, infatti, una struttura in plexiglas utilizzata come porta riviste, che ha preso subito fuoco».

«L’incendio è stato voluto – aggiunge –, perché c’erano anche delle carte bruciate agli angoli dell’edificio. Poteva essere un disastro, si tratta di un gesto premeditato che poteva provocare danni ben più seri. Il fuoco ha danneggiato una colonna e il pavimento sottostante, ma sono riuscito subito a spegnerlo, chiamando poi le forze dell’ordine che ora stanno conducendo le indagini. In quattro anni non avevo mai avuto problemi di questo genere, difficile capire chi possa essere stato. Certo, stanno succedendo cose strane».

Il furto della corona

Nello scorso febbraio, infatti, è stata rubata la corona della Madonna del fuoco dal Duomo di piazza Garibaldi. L’episodio ha sconvolto la città, come pure ora alla Malva nord ci si interroga con preoccupazione su questo vero e proprio attentato ad un luogo di culto, la cui sacralità viene ancora una volta violata.

Il parroco don Pierre Laurent Cabantous ha già installato le telecamere nello stesso Duomo, don Cerasa medita di fare altrettanto.

La storia della chiesa

La chiesa Madonna della neve prende il nome da quella costruita nel 1603 a Cervia vecchia, il cui culto per la Vergine era radicato fra i salinari. Con il trasferimento della città in riva al mare venne sconsacrata, ma il sogno dei fedeli era di rivivere quella epopea, che risale a una leggenda del quarto secolo. Fu così inaugurata, nel dicembre del 2007 e dopo 40 anni di attesa, la chiesa della Malva. Ora, per i tanti credenti - ma non solo - che fanno parte di questa comunità, è un brusco risveglio.

«E’ un gesto vile e deprecabile che l’intera città condanna con forza – afferma il sindaco Luca Coffari –. Ringraziamo l’Arma dei carabinieri che è prontamente intervenuta e confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine per fare luce il prima possibile su quanto avvenuto, individuando i colpevoli».

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