Intossicata con la droga a un anno e mezzo: arrestato il padre

Rimini

RAVENNA. Aveva ancora i dentini sporchi dopo quel morso che avrebbe potuto costarle caro, intossicata a soli 18 mesi per aver ingerito alcuni grammi di hashish trovati sulla tavola della cucina. È quello che hanno appurato anche i medici che lunedì hanno visto arrivare in pronto soccorso una bimba con i sintomi di una sospetta ingestione di sostanze stupefacenti. E che non hanno perso tempo a comunicare le preoccupazioni di quella prima diagnosi al posto di polizia dell’ospedale. È stato così arrestato il padre della piccola, un italiano di 42 anni residente a Ravenna, libero professionista, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e per lesioni personali come conseguenza di altro reato. Denunciata a piede libero con quest’ultima accusa anche la madre della bimba, italiana, perché ritenuta comunque a conoscenza del fatto che nella casa fossero nascoste dosi di stupefacente.

Un attimo di distrazione

È stato il padre a portare la bimba al pronto soccorso. L’uomo era a casa da solo con lei e si era assentato un attimo dalla cucina lasciandola al tavolo sul quale era appoggiato un cofanetto chiuso, al cui interno aveva nascosto le dosi di stupefacente: due panetti avvolti nel cellophane per un peso complessivo di 62 grammi.

Al suo ritorno ha notato che il contenitore era stato aperto, e che una delle due stecche di hashish era sparita. Gli occhi si sono poi spostati sulla figlia e solo a quel punto è scattata la scintilla, e il sospetto angosciante che la bimba avesse in qualche modo ingerito la barretta. Così ha immediatamente telefonato alla moglie. Quando poi ha notato che la piccola si stava addormentando ha deciso di correre in ospedale.

La perquisizione

Mentre erano in corso gli accertamenti dei medici, l’informativa trasmessa d’ufficio ha fatto partire le indagini della Squadra Mobile, che una volta avvisato il sostituto procuratore Silvia Ziniti, è andata a casa della famiglia. Dopo alcune ricerche è spuntata fuori la parte restante della stecca addentata e poi sputata dalla bimba. Era ancora a terra con i segni dei primi dentini impressi dal morso. Ritrovamento che ha fatto scattare l’arresto per il genitore e la denuncia per la madre.

L’interrogatorio

Passata la notte in cella, l’uomo è comparso ieri davanti al giudice Antonella Guidomei per l’udienza di convalida nel corso della quale, assistito dall’avvocato Giovanni Fresa (che tutela anche la moglie), ha ammesso le proprie responsabilità, ribadendo quanto detto durante l’interrogatorio di garanzia. Ha spiegato che quella dose di stupefacente era per uso personale, ma che voleva gettarla via da tempo. Ha inoltre negato qualsiasi suo coinvolgimento nell’ambiente dello spaccio. Il 42 enne, così come la moglie, risulta incensurato, fatta eccezione di qualche segnalazione amministrativa ricevuta in anni passati come assuntore, e di un Daspo disposto nei suoi confronti nel 2000 durante alcuni scontri in ambienti calcistici, per il quale ha patteggiato nel 2005. A fronte della richiesta del Pm degli arresti domiciliari, il giudice, considerata la mancanza del pericolo di fuga, inquinamento delle prove o reiterazione, ha ritenuto sufficiente come misura cautelare l’obbligo di firma. L’uomo, oltre ad aver ammesso le sue responsabilità, ha tenuto a precisare come la moglie fosse all’oscuro di tutto, o che comunque pensasse che il compagno si fosse sbarazzato dello stupefacente. In seguito all’episodio sono stati avvisati i servizi sociali.

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