Ritrovata morta la 66enne scomparsa

Rimini

LUGO. Sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco, impegnati da giorni nelle operazioni di ricerca, a individuare ieri attorno alle 13 il corpo senza vita di Rosa Bacchilega: era immerso nelle acque del Santerno, lungo via Fiumazzo, nel tratto che corre tra Ca’ di Lugo (dove la pensionata 66enne risiedeva) e San Lorenzo.

Il luogo teatro del ritrovamento è stato ben presto raggiunto dalle altre forze dell’ordine, che in gran numero anche ieri erano al lavoro per cercare di rintracciare la signora sparita da giorni, oltre che dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal medico legale.

Le ipotesi sul decesso

A quest’ultimo è toccato il compito di effettuare una prima ricognizione sul corpo della donna, alla quale seguirà nelle prossime ore una relazione più dettagliata riguardo le possibili cause del decesso. L’ipotesi più probabile al momento pare quella del suicidio. La signora dovrebbe essersi lanciata dal vicino ponte sul Santerno (da un’altezza di 14 metri) direttamente nelle acque del fiume. Qui sarebbe stata trascinata dalla corrente per circa 900 metri, fino al punto cioè dove è stata ritrovata ieri.

La scomparsa

L’anziana era sparita nel nulla mercoledì pomeriggio da Ca’ di Lugo. Una vicina di casa l’aveva vista un’ultima volta affacciata sul balcone, poi si era allontanata senza più far rientro. Era uscita dicendo che sarebbe andata a passeggiare lungo il fiume, come peraltro faceva solitamente, tanto che aveva indossato un giubbotto catarifrangente.

A segnalarne la scomparsa era stato il figlio Andrea, 41 anni, con cui la signora Rosa (che era vedova da due anni) viveva in un’abitazione di due piani a Ca’ di Lugo, in via Cennacchiara, insieme anche allo zio Olindo.

Mercoledì sera il figlio, rientrato dal lavoro verso sera, non l’aveva vista, ma aveva pensato si fosse attardata in una passeggiata o magari si fosse fermata a chiacchierare con qualcuno.

La denuncia e le ricerche

L’indomani però, vedendo la sua camera da letto vuota, aveva deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, e si era recato a presentare denuncia. Non aveva in ogni caso lasciato biglietti o scritti che potessero far pensare a intenti autolesionistici. «Quel giorno si è comportata regolarmente – aveva detto il figlio Andrea –, ha ripulito il cortile dalle foglie, ha buttato i rifiuti nella pattumiera, ha scambiato qualche parola sia con me che con mio zio, tutto come sempre, niente di strano».

Venerdì mattina era stato realizzato un campo base nei pressi del campo sportivo di Ca’ di Lugo, ma sin da subito era stato predisposto un vero e proprio dispiegamento di forze per cercare di individuarla: mezzi e uomini di polizia (il commissariato di Lugo, diretto dal dirigente Angelo Tancredi, ha coordinato le ricerche assieme alla prefettura), carabinieri, municipale, protezione civile, vigili del fuoco con i sommozzatori, elicottero, persino droni, oltre che unità cinofile di soccorso e i volontari.

Le zone battute

Il lavoro di ricognizione si erano allargati dalle zone vicine all’abitazione della signora fino ad arrivare alla perlustrazione di alcuni laghetti, delle buche Gallamini vicino a Fusignano, del parco del Loto, della zona del centro commerciale “Il Globo” a Lugo, di case abbandonate, terreni e fossi nella campagna lughese e pozzi di abitazioni, fino al Santerno, continuamente scandagliato, fino al ritrovamento di ieri. A dare una mano si erano mobilitati anche i parenti e i vicini di casa, mentre erano stati allertati i social network e i gruppi di controllo del vicinato, che avevano condiviso gli appelli per la ricerca.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui