Espulso, si sposa e torna dal marito: viado arrestato, ieri l’assoluzione

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RAVENNA. Espulso e imbarcato su un volo per Rio de Janeiro alla fine del 2016, il giovane, classe 1991, nel maggio di un anno fa si era sposato in Brasile con il forlivese di venti anni più grande con cui aveva una relazione. Matrimonio poi trascritto nel registro delle unioni civili del Comune di Bertinoro, mentre nel frattempo il marito ha preso casa a Savio, abitazione adibita a tetto coniugale. Quell’espulsione però avrebbe impedito al trans di raggiungere il coniuge per il ricongiungimento familiare, non potendo rientrare in Italia prima di cinque anni; così dopo un paio di richieste che non hanno avuto risposta, il viado ha deciso di “forzare la mano”. Tornato comunque in Romagna, si è recato spontaneamente a fine aprile in Questura per chiedere di regolarizzare la propria posizione, ma quando i poliziotti hanno riscontrato la misura ancora pendente non hanno potuto far altro che arrestarlo. Dopo la richiesta iniziale di un termine a difesa, ieri mattina il processo per direttissima è entrato nel vivo. Accusato di violazione delle norme sull’immigrazione, per il 27enne assistito dall’avvocato Davide Baiocchi il vice procuratore onorario Simona Bandini aveva chiesto la condanna a dieci mesi: il giudice Beatrice Marini ha invece assolto l’imputato per particolare tenuità del fatto.

Si è quindi chiuso con un definitivo “lieto fine” il tormentato iter per la coppia, dopo l’allontanamento coattivo del viado nel dicembre del 2016. In quell’occasione infatti il brasiliano incappò in un controllo da cui emerse la sua permanenza in Italia per un periodo superiore a quello consentito. Imbarcato su un volo per il Sud America, il compagno si era poi licenziato per raggiungerlo. I due si erano poi giurati eterno amore registrando poi la loro unione civile in Italia. Restava però il problema dell’impossibilità per la moglie di raggiungerlo. L’uomo infatti avrebbe dovuto avviare l’iter per il ricongiungimento, mentre il transessuale ha avanzato un paio di istanze per chiedere l’eliminazione del vincolo legato al termine previsto dall’espulsione. Ma di fronte alla burocrazia, hanno cercato una terza via. Rischiosa visto che è costata l’arresto. L’esito gli ha dato ragione.

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