Lo conosce su un sito di incontri poi si ritrova una pistola alla tempia

Ravenna

RAVENNA. Si erano conosciuti su una piattaforma virtuale di incontri. E venerdì lei, ravennate di mezza età, che in gergo verrebbe definita come “couguar” e lui, 35enne “toy boy” ferrarese, si erano incontrati alla periferia della città. Ma la serata, stando all’accusa della donna, si sarebbe conclusa senza nulla di romantico né passionale, ma con una pistola puntata alla tempia all’altezza dell’inceneritore dove, senza troppi complimenti, l’uomo l’avrebbe fatta scendere trascinandola per la borsetta contenente portafogli (con 10 euro), telefonino e documenti prima di allontanarsi. Rintracciato dai carabinieri del Radiomobile e sottoposto a fermo per rapina, ieri il gip Antonella Guidomei non ha convalidato il provvedimento disponendo comunque la misura dei domiciliari.

Cosa sia successo esattamente e quale delle due versioni opposte fornite da accusatrice e presunto aggressore corrisponda a verità è quello che i militari stanno cercando di appurare. Ad allertare le forze dell’ordine erano stati alcuni camionisti in transito lungo la Romea che avevano rischiato di investire la donna, scambiata per una delle lucciole che a volte attendono i clienti lungo la statale. In realtà la signora, claudicante e malconcia per via delle lesioni riportate nello strattonamento dalla vettura, stava cercando di chiedere aiuto dal momento che tutti gli effetti personali le erano stati sottratti. La borsa è stata poi ritrovata dai carabinieri nella zona del poligono, ma a quello si è giunti dopo una ricerca durata ore tra vari paesi del Ferrarese. Sulla base della descrizione dell’uomo da parte della presunta vittima, il personale dell’Arma si era dapprima recato sul luogo di lavoro del sospettato, poi all’indirizzo di residenza e infine in quello del domicilio in un’altra frazione, dove è stato trovato. Di fronte ai militari l’uomo, assistito dall’avvocato Alberto Bova di Ferrara, è rimasto in silenzio, mentre nel corso dell’interrogatorio davanti al gip ha fornito la propria versione dei fatti sull’accaduto. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno anche sequestrato l’arma, legalmente detenuta dal 35enne, che sarebbe stata utilizzata per minacciare la donna.

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