Donati gli organi di Rebecca Braglia
L’infortunio costato la vita alla rugbista (caso su cui il procuratore federale della Federugby Salvatore Bernardi sta acquisendo documentazione, tra cui i verbali di gara, per effettuare le proprie valutazioni) appare dunque un fatto del tutto accidentale considerando anche che l’azione, poi conclusa con una meta, era stata ritenuta regolare dall’arbitro. Purtroppo nel cadere all’indietro la giovane ha sbattuto con la nuca contro il terreno. Nonostante il tempestivo intervento del medico presente a bordo campo e dell’elimedica, atterrata sul terreno di gioco, la giovane ha perso quasi subito conoscenza. Rimasta a terra, ha fatto appena in tempo a rispondere al proprio allenatore che gli chiedeva come stesse, dicendogli «mi fa molto male la testa». Le ultime parole prima della disperata corsa all’ospedale e dell’altrettanto disperato tentativo di ridurre l’ematoma con un intervento.
Una tragedia che ricorda quella che nel febbraio 2016 costò la vita al 44enne Jonathan Glyn Jones, finito in coma dopo uno scontro sul campo da rugby della Darsena. L’autopsia riscontrò la presenza di due emorragie, una all’altezza della cassa toracica e un’altra, molto più vasta, a livello cerebrale conseguenza di una botta ricevuta all’altezza della tempia. Anche in quel caso venne aperto un fascicolo come atto dovuto, poi archiviato.