Slot spente a mezzanotte

Rimini

RAVENNA. Gioco d’azzardo, slot e macchinette spente a mezzanotte: giro di vite su 68 sale giochi e centinaia di locali pubblici coi videopoker. Il sindaco firma l’ordinanza che ne limita gli orari e mette i tecnici di Palazzo Merlato al lavoro su un regolamento per misure ancora più stringenti.

Gli orari. E’ arrivata dunque ieri mattina, alla presenza di prefetto e questore, la firma di Fabrizio Matteucci alla tanto annunciata ordinanza che, al grido di lotta al gioco patologico, limita l’accensione di slot e videopoker dalle 10 a mezzanotte, e impone alle sale giochi di rimanere aperte esclusivamente dalle 9 all’una di notte. Mattine senza azzardo, dunque, per tenere lontani dalle tentazioni gli studenti, lascia intendere l’ordinanza. «A chi dice che questo non è sufficiente a combattere il gioco compulsivo, dico: è vero - allarga le braccia il sindaco Matteucci -; serve un cambiamento culturale e il fenomeno delle dipendenze richiede anche un lavoro di prevenzione: ognuno faccia il suo».

Giro di vite. Ma in generale, si sfoga l’inquilino di Palazzo Merlato, perché lo sforzo di Ravenna non rimanga isolato, serve una legge nazionale «che vieti il gioco d’azzardo ai minori di 18 anni e che lo limiti a dei luoghi deputati: fra un po’ vendono le macchinette anche agli asili nido», scherza con le iperboli Matteucci. «Poi - aggiunge - il cuneo fiscale: non voglio che lo Stato si arricchisca col gioco, ma non è nemmeno possibile che per loro la tassazione sia calata del 200% e che per tutti gli altri, invece... Dietro, ci sono lobby potentissime». E’ un fiume in piena il sindaco che, questa ordinanza, l’ha voluta con tutto se stesso. Proprio per questo, sogna che il suo impegno non rimanga un caso isolato sul territorio. «Sono frequenti le mamme e le mogli che vengono a chiedere aiuto a noi, a conferma di che misura abbia ormai il disagio sociale - aggiunge il questore Mario Mondelli -: dopo la firma a questa ordinanza, vedremo di fare lo stesso in tutto il resto della provincia». Gli dà ragione il prefetto, Fulvio Della Rocca: «Serve il coinvolgimento degli altri Comuni: questi sono risultati che possono solo andare a beneficio della comunità».

I vigilati. Sono 68 sul territorio comunale le sale giochi. Difficile contare invece i bar che hanno installato le macchinette “mangiasoldi”, ma ormai le hanno quasi tutti, lascia intendere la dirigente tecnica del Comune Patrizia Alberici. Si sa invece quante siano le “altre attività” che, oltre ai bar, possono dotarsi di slot e videopoker: circa un centinaio, tra tabacchini e imprese artigianali come le classiche pizzerie da asporto.

I controlli. Ai bar che verranno beccati con le macchinette accese prima delle 10 e oltre la mezzanotte e alle sale giochi che non osserveranno l’orario di apertura imposto dall’ordinanza, verrà ovviamente comminata una sanzione: si va da un minimo di 75 euro a un massimo di 500, e i controlli verranno demandati, spiega il questore, «ai funzionari dei monopoli di Stato e a tutti gli organi di controllo», forze dell’ordine in testa. Un atto, l’ordinanza, a «tutela della salute pubblica», si legge nel testo: d’altronde, prosegue il documento, gli apparecchi da gioco sono considerati «strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere psichico e socio-economico della popolazione».

E la limitazione degli orari, assieme al regolamento al quale stanno lavorando i tecnici del Comune, potrebbero non essere gli unici interventi che Palazzo Merlato garantirà contro la dipendenza dall’azzardo: «per motivi inerenti la sicurezza urbana e la salute pubblica - si legge nell’ordinanza - potranno essere determinati orari di apertura diversi sia per le sale giochi che per il funzionamento degli apparecchi di intrattenimento».

 

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