Santa Teresa, il Polo sanitario cresce e punta all’accreditamento

Ravenna

RAVENNA. Un polo sanitario di eccellenza, con specialisti di moltissime branche e che punta nel medio periodo alla certificazione e alla convenzione con il servizio sanitario pubblico. Così si presenta oggi il Polo sanitario di Santa Teresa, con strutture rinnovate, una sala operatoria (autorizzata dall’Ausl) per piccoli interventi in anestesia locale, e un centro dedicato alla cura delle ferite difficili. La collaborazione con l’adiacente Clinica dentale Santa Teresa permette – con un ambulatorio interno al Polo – di completare l’offerta anche con cure odontoiatriche all’avanguardia.

La svolta

Il salto di qualità ha visto il cda del Polo sanitario (che è un’impresa sociale partecipata come unico soggetto dall’Opera di Santa Teresa) mettere al timone come direttore sanitario, dallo scorso settembre, Massimo Argnani, chirurgo vascolare per decenni in servizio all’ospedale Santa Maria delle Croci. «Un professionista prestigioso, di grande esperienza, che lavora con passione – lo descrive Luciano Di Buò, consigliere delegato del Polo – e i frutti già cominciano a vedersi».

Utili per sostenere l’Opera

Lo stesso Di Buò tiene a far presente come la filosofia del centro medico non si discosti dalla missione dell’Opera: «Attraverso gli utili delle strutture “commerciali”, si finanzia il ruolo istituzionale di Santa Teresa, che ospita indigenti, e che attraverso la Caritas offre anche assistenza sanitaria a chi è in difficoltà. Oggi il polo sanitario viaggia sull’equilibrio economico: l’obiettivo è recuperare costi e ottenere utili, e intendiamo qualificarci sempre più come centro sanitario di eccellenza. Già il laboratorio analisi ha ottenuto la certificazione Iso 9001; entro l’anno miriamo a ottenere la certificazione per tutto il polo, per poter poi convenzionarci con l’Ausl».

Sanità “umana”

Ma, nel rispetto dello spirito che anima la struttura fondata da don Lolli, «oltre a migliorare il servizio, teniamo a instaurare con i pazienti un rapporto umano e personale, a metterci al loro servizio, e a concepire percorsi diagnostici all’interno della struttura che non obblighino il cittadino a fare “il giro delle sette chiese”. Il centro di cura per le ferite difficili, ad esempio, vede lavorare insieme diversi specialisti; abbiamo già trattato una trentina di pazienti, tutti portati alla guarigione in tempi contenuti».

I numeri

Nel 2017 il Polo sanitario di Santa Teresa ha erogato 24mila prestazioni, tra quelle mediche e quelle di laboratorio; gli accessi al punto prelievi (che offre anche un servizio a domicilio) sono stati 7.851. Vanno aggiunti i 3mila accessi al centro fisiatrico e di riabilitazione.

La storia

Don Alberto Camprini, presidente del Polo, tiene a richiamare la storia del centro sanitario: «Nasce da un’esigenza spirituale, di carità. Già don Lolli mandava le famiglie bisognose da “infermiere samaritane” – ricorda –; voleva dare servizi e sollievo anche a chi non aveva risorse economiche. Così anche oggi, attraverso la Caritas, continuiamo ad aiutare le persone in difficoltà». EL.DEM

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