Lo strappo del Pri ravennate dopo le elezioni: «Il Pd svolti al centro o sono problemi»

Ravenna

RAVENNA. Smaltito il risultato elettorale il vicesindaco Eugenio Fusignani veste i panni del segretario provinciale del Pri e nel giorno del direttivo dell’edera lancia un messaggio preciso al Pd dettando una nuova agenda: «O l’asse delle alleanze si sposta al centro o nasceranno problemi. Non si deve cedere alle tentazioni di tornare alle coalizioni plurali pseudo uliviste. La coalizione parte da Pd e Pri che insieme aprono ad altre forze. Su porto, turismo e cultura i risultati sono evidenti, il sindaco è un ottimo amministratore. Ma va fatta una correzione di rotta per interpretare il sentire comune. Siamo stati molto bravi nel rapporto con il mondo delle associazioni, con l’imprenditoria; c’è stima sul sindaco e l’amministrazione, ora però bisogna sintonizzarsi sulla piazza, sentire il respiro della gente».

L’agenda

Per far valere il peso del centro nell’alleanza con il Pd, Fusignani lancia temi pesanti come macigni per creare un solco fra i dem e la sinistra dei fuoriusciti. «Prima di tutto bisogna rafforzare la sicurezza anche se molto non dipende dai Comuni, ma quell’1% assegnato voglio farlo. Poi occorre rivedere l’atteggiamento sulle politiche dell’immigrazione, con correzioni di rotta. E quando dico questo non è nella direzione di Salvini. Ma deve passare il messaggio che questa città non è il bengodi e che il fenomeno dell’immigrazione non è un’opportunità nel momento in cui in tutto il Paese viene sentito come un problema». Parole dure, mai udite prima che si mescolano agli inviti a sostenere le piccole realtà commerciali, a curare particolarmente il centro storico, la viabilità e a prestare attenzione al forese. Questo il percorso per confermare l’alleanza al governo e sconfiggere il centrodestra. «Per Ravenna non sono preoccupato, abbiamo tre anni davanti. Sono ottimista».

14 comuni

La ricetta di governo di Ravenna per Fusignani va estesa perché le dinamiche nazionali non intaccheranno gli equilibri locali, ma intanto le elezioni amministrative in 14 comuni del ravennate nel 2019 non agitano solo il Pd. «Teoricamente tutte le città sono a rischio se si sbagliano le alleanze. Un’avanzata di Leu avrebbe messo in crisi più di un’amministrazione. A Cervia il sindaco ha fatto un ottimo lavoro, a Lugo anche. Ma ad Alfonsine il Pd non può sentirsi autosufficiente, in quel caso non si vince, lo dimostrano i numeri. Valuteremo ogni situazione ma se ci vuole un sindaco centrista, allora va scelto».

Pri striminzito

Dalle urne anche l’Edera non è stata premiata nella versione in tandem con Ala di Denis Verdini. «Giriamo pagina in fretta, si tratta di un risultato impietoso. Senza campagna elettorale si sono presi 1200 voti. L’Edera è conosciuta grazie agli amministratori che sono fra la gente. Il Pri è un’altra cosa. Ora basta inseguire i sogni».

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