Sigilli al bar Arcobaleno dopo il tentato omicidio
Gli appostamenti
All’origine del provvedimento – notificato alla titolare della licenza ieri mattina – un’attività di controllo e monitoraggio condotta dalle forze dell’ordine durante tutto il 2017 e nei primi mesi del 2018. Controlli condotti dagli agenti delle Volanti dell’ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico, che hanno reso evidente che il locale era ritrovo e luogo di frequentazione di persone pericolose e pregiudicate, anche per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
All’interno del bar sono state identificate nel corso dell’anno numerose persone dedite a traffici illeciti e con gravi precedenti per reati di vario tipo, contro la persona, oltraggio a pubblico ufficiale, ricettazione e già note nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Il tentato omicidio
A pesare sulla decisione del questore è stato anche l’episodio dello scorso 21 gennaio, quando due pattuglie dei carabinieri del nucleo Radiomobile di Ravenna sono intervenuti nel locale in seguito a un tentato omicidio. Il caso, finito anche nelle pagine dei quotidiani, aveva visto per protagonisti alcuni stranieri, accusati di aver accoltellato un altro frequentatore del bar. Il fatto non era accaduto all’interno del locale, ma nelle immediate vicinanze. Tuttavia l’aggressione altro non era che il culmine di una lite che pochi minuti prima era divampata dentro il bar. E per i militari non era stato affatto facile riportare la situazione alla calma, chiedendo anche l’invio di rinforzi.
La vittima, un uomo di 57 anni, era rimasta gravemente ferita ed era stata soccorsa dal 118 e una volta stabilizzato era stata portata al “Santa Maria delle Croci” con un codice di massima gravità.
I precedenti
Per il bar Arcobaleno non si tratta della prima sospensione dell’attività. Il 23 marzo di un anno fa, il questore aveva già emesso nei confronti del gestore del locale analogo decreto di sospensione della durata di sette giorni della licenza di somministrazione di alimenti e bevande, che aveva anche comportato la chiusura. E anche nel 2011 c’era stato un altro provvedimento nei confronti dell’attività. Ora porte chiuse per due settimane.