Il renziano Fagnani: «Serve umiltà, non deve essere una resa dei conti»

Rimini

RAVENNA. Il segretario dimissionario Matteo Renzi detta le condizioni dopo la sconfitta elettorale, in città Roberto Fagnani, renziano della prima ora, assessore della giunta De Pascale, componente dell’assemblea nazionale, commenta i risultati delle urne scongiurando la resa dei conti finale.
Il Pd ravennate ha raccolto un risultato meno drammatico di altre città eleggendo i tre parlamentari in corsa nei collegi uninominali.
Al congresso
«Ora bisogna rimettersi in moto per una nuova fase politica in vista del congresso – spiega Fagnani –. Alla prossima assemblea nazionale decideremo cosa fare. Ma non dobbiamo fare come all’ultimo congresso, che è servito solo a contarci, questa volta non dobbiamo fare lo stesso errore: non deve essere una resa dei conti. Dobbiamo ragionare con equilibrio e senza faziosità. Renzi per me rimane il miglior leader che il Pd abbia avuto portandoci al 40%. Quindi il risultato non può essere tutta colpa di Renzi: il Pd come tutti i partiti di ispirazione socialista in Europa soffre. Certo abbiamo commesso degli errori, abbiamo dato l’impressione di chiuderci, ora dobbiamo procedere uniti e con umiltà. A volte ci siamo limitati a parlare al nostro interno e abbiamo adottato metodi che contestavamo fino a qualche tempo fa».
All’opposizione
Sul futuro prossimo e le possibili sirene pronte a prospettare un governo con i 5Stelle, Fagnani avverte: «Dobbiamo stare all’opposizione con responsabilità: un partito che non concepisce di stare all’opposizione ha qualche problema con la democrazia. Il popolo ha votato e dato fiducia ad altri. Due forze hanno vinto, ora spetta a loro, il Paese ha bisogno di un governo. Lasciamo una situazione migliore del 2013. Mi auguro che il dibattito nazionale non abbia i toni rabbiosi degli ultimi tempi e che non si perdano di vista i valori umani».
La sfida locale
Per rimettere a posto i cocci servirà tempo, ma il Pd locale non potrà riposare a lungo: il 2019 sarà l’anno del rinnovo di molti comuni e delle regionali e il vento grillino e quello leghista per ora sembrano portare tempesta. «A livello locale – conclude Fagnani – il risultato amareggia, ma dobbiamo pensare che il Pd vince a Como e perde a Livorno, non esiste più il voto di fedeltà, tutti i voti sono da conquistare. A Ravenna non dobbiamo rimettere in gioco nulla ma continuare a lavorare recuperando a sinistra il dialogo con la società e i sindacati. Il nostro deve essere un riformismo basato sui valori della sinistra».

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