Prende a pugni e morsi la fidanzata: 22enne arrestato dai carabinieri

Ravenna

RAVENNA. Già il mese scorso, come emerso dalle immagini contenute nel cellulare sia della vittima che dell’aggressore, era stata picchiata dal fidanzato ma non l’aveva denunciato. Botte dettata dalla gelosia nei confronti della giovane, alla quale, stando a quanto riferito dalla ragazza, imponeva come vestirsi, chi poteva o non poteva frequentare e a cui vietava l’uso dei social network.

Una forma di possesso culminata nella notte tra lunedì e ieri in una nuova violenta aggressione durante la quale ha colpito con pugni, calci e persino morsi la fidanzata che, visitata all’ospedale dove è stata dimessa con una prognosi di venti giorni, ha trovato il coraggio di denunciare il ragazzo.

I fatti

Lo ha fatto presentandosi poco prima delle 2 di ieri al Comando provinciale dell’Arma dove dopo il pestaggio l’aveva accompagnata lo stesso fidanzato, arrestato dai carabinieri del Radiomobile.

In manette è finito un marocchino 22enne residente nel Lughese; assistito dall’avvocato Claudio Cicognani il giovane (noto ai militari che già in passato erano intervenuti per calmarlo dopo un diverbio con la ragazza) è stato condotto in carcere come disposto dal sostituto procuratore Cristina D’Aniello.

Col volto tumefatto per i colpi ricevuti, di fronte al personale in divisa la ragazza ha trovato il coraggio di confidare il travagliato rapporto col fidanzato, caratterizzato da continue violenze e prevaricazioni per la forte gelosia che nutriva nei suoi confronti.

Un atteggiamento condizionante che spesso era motivo di attriti. Come lunedì pomeriggio quando, dopo l’ennesima litigata, lei aveva raggiunto un’amica. Lui però l’aveva cercata tramite messaggio dicendole che voleva chiarirsi. Ma quando poco prima di mezzanotte si sono visti, lui l’avrebbe costretta a salire in auto. In macchina avrebbe avuto un atteggiamento inquisitorio chiedendole con insistenza dove fosse stata e con chi. Fuori controllo aveva poi raggiunto l’argine dei Fiumi Uniti dove, in uno scatto d’ira, l’aveva colpita con due pugni in faccia. Terrorizzata, la ragazza aveva cercato di scappare dall’auto ma lui l’aveva bloccata per il giubbotto che nel tirare si era strappato. A quel punto l’aveva inseguita, facendola cadere nel fango prendendola a calci e a morsi per farla tornare nella vettura. Lei a quel punto gli aveva detto che l’avrebbe denunciato. E lui, non è chiaro se per pentimento o come gesto di sfida, l’aveva accompagnata dai carabinieri.

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