All'ex Motel Romea cantiere aperto, ma 4 senza contratto

Ravenna

RAVENNA. Ci sono un cuoco, un aiuto cuoco, un cameriere e un muratore. Tutti cinesi... Quello che potrebbe sembrare il tipico incipit della più classica delle barzellette in realtà è diventato il contenuto di un verbale redatto dalla municipale, che ieri mattina ha identificato le persone presenti nel cantiere dell’ex Motel Romea. Tutti senza contratto e impegnati in vari lavori nello stabile.

Il controllo da parte della pattuglia dell’ufficio Edilizia è arrivato dopo una segnalazione giunta in mattinata. Come non notarlo quel viavai dallo storico motel affacciato sulla rotonda delle tartarughe di Ponte Nuovo e chiuso da ormai un paio di anni. Le porte erano aperte e all’interno erano in corso da alcune settimane i lavori di ristrutturazione che avrebbero portato tra pochi giorni all’inaugurazione di un nuovo ristorante al piano terra, e più avanti pure un albergo ai piani superiori (vedi articolo a pagina 3).

Cuochi nei panni di operai

Gli agenti hanno identificato quattro persone: tre cinesi di 21, 36 e 55 anni (quest’ultimo con permesso di soggiorno scaduto) e un pakistano di 37 anni. Eccetto il più anziano, muratore con contratto scaduto che stava terminando alcuni lavori rimasti in sospeso per il montaggio del bancone bar, gli altri sarebbero stati assunti come cuoco, aiuto cuoco e cameriere. Stavano pulendo la sala, ma attualmente nessuno di loro aveva un contratto di lavoro. Lo ha specificato il titolare dell’attività, 34enne di origini cinesi e residente a Milano, in possesso di un regolare affitto con il proprietario dell’immobile.

Pesantissime le sanzioni

Il rapporto redatto dagli agenti al termine del sopralluogo contesta la presenza di lavoratori non indicati nel Durc, la relazione nella quale vanno riportati i nomi delle persone presenti in cantiere. In aggiunta, alcuni strumenti di lavoro erano privi di sistemi di sicurezza, come la circolare pronta all’uso sul bancone bar senza alcuna protezione. Per il titolare ora si prospettano sanzioni pesantissime, da parte della Direzione distrettuale del Lavoro e Agenzia delle Entrate. In astratto si parla di una cifra che sommando le irregolarità per ciascun lavoratore, sfiora i 100mila euro. Fed.S.

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