Offese al sindaco: decine di telefonate per chiedere scusa

Faenza

FAENZA. Da leoni da tastiera a pecorelle impaurite se solo si paventa l’ipotesi di dover rispondere di un reato penale in tribunale. Ha avuto una risonanza nazionale il caso del sindaco di Faenza pesantemente insultato sui social, anche da minorenni, dopo aver pubblicato un post che informava sul mantenimento del servizio scolastico, martedì scorso, nonostante il maltempo. Brillante ed esemplare, per qualcuno addirittura “eroica” è stata la reazione del primo cittadino che dopo aver salvato i commenti offensivi, ha dato 15 giorni di tempo per un ravvedimento/chiarimento: in pratica tutti gli autori di messaggi intemperanti sono stati invitati a contattare il municipio per un incontro, e i ragazzi dovranno essere accompagnati dai genitori, altrimenti partono le denunce. Un provvedimento che oltre a rappresentare un freno al dilagante fenomeno del delirio di onnipotenza a cui spesso si assiste sui social, si rivela educativo mettendo ciascuno di fronte alle proprie responsabilità. Un caso oltretutto originale perché non risulta che altri sindaci abbiano mai preso decisioni simili: è successo che lo possa aver fatto un preside, oppure un maresciallo ma mai un sindaco, a cui pure è dovuto rispetto ed educazione. Ebbene ieri i numeri di telefono forniti da Malpezzi, sulle stesse pagine dove erano arrivati gli insulti, hanno squillato in continuazione.

«Abbiamo preso i nominativi e stilato una lista – ha riferito il sindaco -: ora aspetterò i 15 giorni di tempo stabiliti affinché tutti possano prendere contatti e fornire chiarimenti in merito». Almeno una ventina finora coloro che si sono precipitati a chiedere scusa e ad implorare perdono. Qualcuno ha voluto sapere se i loro commenti erano finiti nella lista, se ritenuti o meno offensivi. Alcuni genitori di ragazzi minorenni sono cascati dalle nuvole, implorando scuse e comprensione per quanto avevano fatto i figli a loro insaputa. Il caso è approdato sui media nazionali, trattato da “Mattino 5” e da testate giornalistiche come il Corriere della Sera. Il botta e risposta tra studenti e primo cittadino ha visto quest’ultimo uscire dal confronto da eroe.

Un conto infatti sono le critiche lecite ed educate, un altro sono le offese gratuite e irresponsabili. Dopo la presa di posizione il post di Malpezzi si è arricchito di complimenti e osservazioni molte delle quali riconducibili a quanto espresso da un visitatore “indipendentemente che uno approvi o meno, è ora di finirla di pensare che nelle chat o in rete chiunque possa offendere impunemente chiunque”.

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