Rubata la corona della Madonna: caccia ai ladri con le telecamere

Cervia

CERVIA. La pista privilegiata al momento è quella di una bravata. Perché nonostante il valore religioso e devozionale, la corona della statua della Madonna del Fuoco rubata all’interno del Duomo ha un valore economico modesto. Ma non si esclude a priori che il gesto possa avere anche altri significati – di sfregio alla cristianità o di sfida alle istituzioni essendo il gesto avvenuto in pieno centro e in pieno giorno – e per questa ragione i carabinieri di Cervia, che indagano insieme ai colleghi del Radiomobile di Milano Marittima, non stanno lasciando nulla al caso, visionando uno per uno i filmati delle numerose telecamere pubbliche e private presenti in centro alla ricerca di dettagli che possano fare luce sul caso.

Il furto della reliquia, di cui si è avuta conoscenza solo ieri, risale alla mattinata di lunedì ed è presumibilmente avvenuto a metà mattina. La scoperta è stata fatta dal sacerdote don Pierre Laurent Cabantous, che ha sporto denuncia all’Arma. Trovando alcune panche sottosopra, il prete ha alzato gli occhi in alto accorgendosi della scomparsa della corona ottocentesca dalla statua dove vengono battezzati i nuovi nati.

Il ladro o i ladri, dal momento che non si esclude che ad agire possano essere state più persone, avrebbero approfittato di una piazza semideserta per la nevicata in atto per entrare in chiesa dove, sfruttando due piccole panche come improvvisata scala, hanno messo a segno il furto, agevolato dal fatto che la statua della Madonna è a vista e non è protetta. Un gesto probabilmente più simbolico che per il valore della corona in sé, che ha creato comunque sdegno e amarezza considerando l’antica devozione della città alla patrona di Forlì, dove ogni 4 febbraio si reca una delegazione cervese per l’omaggio del sale in cattedrale.

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