Cadute a causa del ghiaccio: una ventina i feriti in provincia

Ravenna

RAVENNA. Femori, polsi e braccia. Le “vittime” del ghiaccio sono loro. Tra il pomeriggio di lunedì e la mattinata di ieri si sono moltiplicati gli accessi al pronto soccorso dei tre ospedali della provincia, Ravenna, Lugo e Faenza in seguito a traumi legati al maltempo, e specialmente dovuti a scivoloni su neve e ghiaccio.

Le richieste di soccorso non hanno distinzione di età, anche se c’è una relazione stretta tra tipo di lesione e anno di nascita. Le persone più anziane solitamente fanno parte degli interventi dovuti alla frattura del femore. Per i più giovani i punti critici sono braccia e polsi.

In tutto sono una ventina le persone soccorse dal 118 in provincia con fratture o traumi dovuti a cadute, con una leggera prevalenza a Ravenna. In tutti i casi le cause sono state associate alla neve caduta nella giornata di lunedì o al gelo che si è formato con le schiarite di ieri. Nessuno di questi ha riportato lesioni di grave entità.

Così scatta l’operazione “senso civico”. Perché considerato che le strade della città sono state pulite in tempi piuttosto rapidi dai mezzi messi in azione da Sistema 3, la maggior parte delle lesioni segnalate al 118 sono riconducibili a marciapiedi e vialetti di casa. Su questo punto bisogna ricordare il Piano ghiaccio/neve vergato il primo novembre scorso ed entrato in vigore proprio con le precipitazioni di questi giorni. Alla voce “comportamenti e doveri dei cittadini”, si legge chiaramente: «I residenti in edifici privati che si affacciano su aree di pubblico passaggio hanno l’obbligo di adottare alcuni comportamenti». Tra i doveri, «sgomberare la neve dai marciapiedi per l’intera larghezza e per tutto il fronte degli stabili di propria competenza», poi «accogliere la neve sul bordo del marciapiede o comunque in modo che non invada la carreggiata o non ostruisca le caditoie stradali. Infine, «spargere nelle aree sgomberate dalla neve, se la temperatura scende sotto zero, un adeguato quantitativo di sale, per evitare la formazione di ghiaccio».

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