Stazione, Rfi "sfratta" le associazioni. Bassi: «Incomprensibile»

Ravenna

MASSA LOMBARDA. «È incomprensibile come, da parte dei vertici Rfi, ci sia poca attenzione alle necessità delle comunità locali. Con il comodato in uso, avviato nel 2004, alcuni locali della stazione ferroviaria erano stati assegnati a varie associazioni spontanee impegnate nel sociale: era in sostanza diventata la Casa del volontariato massese. Tra l’altro il nostro apparato tecnico teneva manutentata, oltre al fabbricato, tutta l’area verde di pertinenza. Inspiegabilmente i vertici di Rfi hanno scelto di riappropriarsene, lasciandola come temo al degrado. Serve maggior rispetto per le comunità locali come la nostra, delle quali noi sindaci conosciamo i bisogni e le aspettative».

Sicurezza e telecamere

Questa l’amara considerazione del sindaco Daniele Bassi a fronte del mancato rinnovo da parte di Rfi del comodato dei locali della stazione Fs. L’accordo prevedeva inoltre la garanzia dell’apertura ogni giorno (dalle 7 alle 19) della sala d’attesa, grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato.

E per di più le stesse associazioni di volontariato monitoravano pure l’area della stazione ferroviaria, presidiata quotidianamente dagli agenti della Pm, anche utilizzando l’impianto di videosorveglianza in funzione nei locali della sala d’attesa e nell’annesso parcheggio.

Tante battaglie

L’edificio nel tempo è stato oggetto di significativi lavori di manutenzione, specialmente nel corso degli ultimi due anni, sia per quanto riguarda l’esterno e il tetto, sia l’interno, dove sono stati eseguiti lavori di imbiancatura e pulizia generale.

Questa “revoca” del comodato riporta in auge un’altra importate battaglia, sostenute dai Comuni interessati con il supporto di comitati civici, finalizzata a perorare il potenziamento della linea Faenza-Lavezzola. «L’Unione dei Comuni recentemente ha chiesto una valorizzazione della linea, oggi percorsa da pochissime corse – rimarca il sindaco –. A Rfi evidentemente non interessa il trasporto locale, neanche se collega due centri importanti come Ravenna e Bologna. Lo documenta inoltre, nonostante la ferma protesta del sindaco di Lugo Ranalli, la chiusura pressoché totale della biglietteria della stazione di Lugo».

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