Esproprio in via Di Vittorio per il nuovo parcheggio

Cervia

CERVIA. Parte l’esproprio dell’area che ospitava il poligono degli arcieri per realizzare un parcheggio scambiatore. E’ la premessa per togliere posti auto anche sul lungomare, sulla falsariga di Mima, facendo posto a ciclisti e pedoni?

Il Consiglio comunale ha dunque approvato l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio per acquisire «un’area strategica» sulla via Di Vittorio, in corrispondenza della nuova strada che conduce alla Coop, e che a breve verrà collegata alla rotonda dell’Istituto alberghiero.

L’Amministrazione sta procedendo «con vari strumenti normativi» all’acquisizione di aree da adibire a parcheggi scambiatori, o da utilizzare per altre necessità pubbliche, negli ingressi principali delle città. I punti chiave di questa operazione comprendono anche il nuovo sottopasso a Pinarella, via Jelena Gora e viale Matteotti a Milano Marittima, via Martiri Fantini e viale Milazzo a Cervia. Il Comune punta su questi stalli per procedere ad un «graduale allontanamento delle auto dal mare, in favore di bici e pedoni». Ma l’obiettivo è anche quello di riqualificare i punti di eccellenza cittadini, «togliendo caos, lamiere e smog da queste aree». «Inoltre questi parcheggi consentiranno di assorbire i picchi di auto nei weekend – viene aggiunto – alleviando le già presenti criticità che riguardano la sosta».

Il parcheggio della Di Vittorio risulterà «essenziale» in futuro, sia per Cervia che per Milano Marittima, in particolare con l’apertura nel 2019 della strada di collegamento con la rotonda dell’Alberghiero e con la rotatoria prevista all’incrocio con viale Milano. Il tutto è contenuto nella proposta della nuova viabilità “Cervia in movimento”.

«Sarà comunque un parcheggio green con materiale naturale – sottolinea l’Amministrazione – e barriere di verde. In futuro si punta ad ampliare anche la pineta in direzione nord».

Durante la seduta, la Giunta ha ribadito poi che «non intende asfaltare o riaprire al traffico veicolare la via Stazzone». L’ipotesi iniziale era di renderla percorribile dai bus elettrici.

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