Bocconi avvelenati nei parchi: «Boom di casi, padroni terrorizzati»

Rimini

RAVENNA. L’universo delle associazioni animaliste è in forte apprensione. L’ultimo ritrovamento di bocconi sospetti nel quartiere San Giuseppe non lascia tranquilli, anche per la quantità ritrovata. Sono stati sequestrati ben 700 grammi di polpette che erano state pericolosamente collocate in un’area verde condominiale. Le esche sono ora sottoposte a tutti gli esami del caso e si è in attesa del responso del servizio veterinario dell’Ausl.

Casi sempre più frequenti

«Le segnalazioni stanno diventando sempre più frequenti - spiega Paola Zannoni, presidente di Clama – e il caso del quartiere San Giuseppe è molto preoccupante per due motivi. Innanzitutto perché è stato preceduto da un altro episodio a poca distanza dalla stessa zona; in secondo luogo perché il ritrovamento di sabato scorso riguarda una quantità industriale di cibo sospetto».

Mentre il servizio veterinario dell’Ausl non registra sensibili variazioni rispetto a quanto accadeva in passato, l’osservatorio delle associazioni in prima sul territorio restituisce una fotografia diversa. Zannoni spiega che ormai le segnalazioni di esche sospette giungono con una regolarità mai registrata negli anni precedenti. I padroni dei cani sono in apprensione; ogni passeggiata è accompagnata da mille attenzioni. «C’è il terrore del fatto che mentre si porta il proprio cane a passeggio si possa incappare in un boccone avvelenato - spiega la presidente di Clama -. Il problema non interessa solo Ravenna, nei mesi scorsi sono stati registrati episodi di avvelenamento a Russi e Voltana. L’emergenza non riguarda solo i cani, ma anche le colonie feline sul territorio. I casi di avvelenamento producono sull’animale sofferenze enormi. I responsabili sono delinquenti che vanno fermati. Per arginare il fenomeno servono controlli e anche telecamere. Solo così riusciremo a individuare i responsabili».

Raffaella Dagrada, che vanta un passato da guardia zoofila e collabora con associazioni del mondo animalista, spiega che il problema non è diffuso solo nell’ambito dei parchi cittadini. «In passato abbiamo registrato ritrovamenti pericolosi anche nelle nostre pinete e in particolare vicino al parco Primo Maggio a Fosso Ghiaia - spiega Dagrada -. I bocconi erano stati abbandonati nei sentieri con grande rischio per chi si era recato con il cane a fare una passeggiata. In pineta i veri obiettivi non sono i cani, ma le volpi che sono predatrici naturali e che quindi sono concorrenti ai cacciatori». ro.art.

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