Ponte Nuovo, ecco la nuova scuola. Fondi dal ministero per realizzarla

Ravenna

RAVENNA. Sembrava un progetto destinato a rimanere nel libro dei sogni. Impostato con equilibri pre-crisi, con permute non più attuabili col mercato immobiliare di oggi. Invece l’Amministrazione ha cambiato “campo di gioco”, e ora per le scuole di Ponte Nuovo la prospettiva cambia e si fa verosimile. I soldi ci sono, proverrebbero da un fondo Inail a cui il Comune di Ravenna potrà accedere avendo candidato il progetto ad un bando che ha superato prima il vaglio provinciale, poi si è classificato primo in sede regionale. Ora manca solo la delibera ministeriale, ma il polo scolastico della “zona sud” di Ravenna si troverebbe in cima alla lista. I soldi arriverebbero per il primo stralcio, un ammontare di 4,8 milioni di euro. Servirà a finanziare il plesso per i bambini dagli 0 ai 6 anni, mentre da una riorganizzazione delle scuole già esistenti di via del Pino si sta ragionando sulla possibilità di completare il ciclo scolastico fino alle medie, provando così a sgravare anche le scuole Ricci-Muratori. «Il riferimento rimane il progetto ambizioso di oltre dieci anni fa e si ripartirà da quello – spiega il sindaco Michele De Pascale –. Ma a far prevalere a livello regionale il nostro progetto nel bando è stata soprattutto la parte pedagogica. Sono soddisfatto dei miei uffici perché in brevissimo tempo hanno predisposto un progetto che fa ben risaltare le potenzialità nell’avere una scuola in quell’ambito, così prossimo al parco archeologico di Classe e al nascente museo archeologico. Ora speriamo che arrivi la conferma dei fondi dal Ministero, non dico gatto finché non l’ho nel sacco».

La storia del progetto

Imperniato sull’edilizia pre-crisi, il progetto della scuola di Ponte Nuovo (che sorgerebbe nell’area compresa fra via 56 Martiri, via Dei Cotogni e via del Pino) era da quasi 14 milioni di euro. Standard energetici eccellenti, materiali bioedili, impatto zero, il progetto firmato “La Fabbrica srl” si legava ad una partnership con imprenditori. L’aggiudicatario privato avrebbe dovuto sostenere il 70 per cento delle spese della costruzione della scuola (il resto era stanziato dal Comune) per poi ricevere in permuta le strutture già esistenti. Sarebbe stato quindi dalla trasformazione in immobiliare del nido “Anita Monti”, la materna “Peter Pan”, le elementari “Ceci” e “Gulminelli” e la “Grande Albero” di Madonna Dell’Albero che il privato avrebbe trovato il profitto per sostenere l’investimento. La crisi edilizia ha bloccato per anni questa prospettiva, mandando deserti i vari bandi che il Comune aveva lanciato nel tentativo di trovare una partnership.

Il nuovo tentativo del Comune

La nuova strategia non imporrebbe più, quindi, alcun “project financing”. I soldi, quasi 5 milioni, arriverebbero direttamente dallo Stato e «a questo punto – prosegue De Pascale – potremmo rivedere il progetto nella parte strutturale per fare in modo che, implementando con fondi comunali, si possa arrivare al raggiungimento dell’obiettivo della copertura delle esigenze educative della fascia 0-13 anni. Questi ragionamenti saranno condotti passo dopo passo, in dipendenza dell’evoluzione della situazione sul fronte ministeriale». Nelle scorse settimane, intanto, gli assessorati competenti hanno già incontrato i vertici del comitato cittadino e del consiglio territoriale per avviare questo ragionamento, che è stato tema di una riunione proprio a Ponte Nuovo ieri sera. an.ta.

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