Estirpate le piante di cappero sulle pareti dell'antica rocca

Rimini

Faenza

«Una parete bellissima, ricoperta di una cascata di fiori di cappero che in maggio erano uno splendore, uno spettacolo apprezzato da tutti, in fregio allo stradello che conduce al pronto soccorso, passando da via Morini e largo Portello. Una parete che ora è spoglia, perché quelle piante qualcuno le ha estirpate. Senza apparente motivo».

Vandali in azione

Forse un gesto vandalico. A parlare è Domenico Guerra, ex veterinario a cui stanno a cuore Faenza e il suo decoro. «Mi occupavo di quell’antica parete da 16 anni: è l’unica superstite delle mura dell’antica rocca. Potavo le piante di cappero, le tenevo pulite dalle erbacce infestanti, erano rigogliose, davano ottimi frutti che chiunque poteva raccogliere. Oltretutto non causavano nessun tipo di danno al muro che versa in condizioni di certo peggiori proprio nei punti dove i capperi non ci sono mai stati».

Strappi mortali

Delle piante estirpate sono rimaste le radici che in qualche caso stanno nuovamente germinando «ma mi sono accorto – continua Guerra – che non appena appaiono le nuove foglioline qualcuno le strappa nuovamente, in modo da fare morire la pianta. Alcuni esemplari sono cresciuti in angoli nascosti, insospettabili. Sono meravigliose quelle vicino all’obitorio, sul muro di cinta interno, sempre nelle pertinenze dell’Ausl. Non credo che l’ordine di estirpare quei dieci metri di cascata fiorita sia partito dall’azienda sanitaria , penso piuttosto ad un gesto vandalico di alcuni ignoti».

Il custode dei muri

Guerra è una sorta di custode, un guardiano di tutti i vecchi muri di Faenza, oltre che un cultore dei capperi selvatici che crescono spontaneamente tra le fessure delle pietre. «La loro riproduzione – afferma – è difficilissima, chi li taglia non si rende conto del danno che procura». Anche le mura a margine di via Ponte Romano come pure quelle di via Lapi sono piene di capperi e i faentini ne vanno orgogliosi: c’è chi li raccoglie e li conserva in vasetti. Sullo stato dei muri e sul decoro vigila Guerra, la cui funzione di guardiano è stata in un certo modo ratificata dal Comune, includendolo tra i volontari del Servizio giardini.

Non toccate i capperi

«Mi pago anche un’assicurazione – spiega – perciò se mi vedono con una scala appoggiata mentre poto i capperi, o strappo erbacce, nessuno si deve preoccupare». Nella zona del rione Verde, dove abita, ha ripulito intere strade, togliendo le erbacce che crescono negli angoli, danneggiano e deturpano la visione urbana. «Chiunque dovrebbe farlo – conclude – ma non toccate i capperi, sono una risorsa del paesaggio».

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