Palpeggiatore seriale assolto perché incapace di intendere e volere

Rimini

LUGO. Nel giro di pochi giorni nell’autunno del 2016 divenne l’incubo di commesse e bariste della Bassa Romagna e del Faentino. In ogni negozio in cui entrava e in ogni bar, in preda a pulsioni che non riusciva a dominare, si lasciava andare allungando le mani verso le zone intime delle malcapitate di turno. Era capitato in più occasioni; alla minima distrazione ne approfittava toccando a volte il seno, a volte le natiche.

Al centro commerciale

In un caso, in un centro commerciale di Faenza, entrò in un camerino mentre una signora – costituitasi parte civile tramite l’avvocato Sara Parizzi del foro di La Spezia – era intenta a provarsi degli abiti, allungando le mani sul petto prima di scappare.

Toccate e fuga in serie che il codice penale qualifica come violenza sessuale. E di questo era chiamato a rispondere ieri in tribunale a Ravenna davanti al giudice Janos Barlotti e al sostituto procuratore Stefano Stargiotti in un’udienza in cui sono confluiti più procedimenti a carico dell’uomo, che qualche tempo dopo venne arrestato in flagranza dagli agenti della polizia di Faenza.

Libertà vigilata

Ritenuto incapace di intendere e volere, il 48enne assistito dall’avvocato Celestino Salami è stato assolto in quanto ritenuto incapace di intendere e volere. Un’incapacità totale certificata da due consulenze.

Visite e terapie

Il giudice ha però disposto quale misura di sicurezza la libertà vigilata dell’imputato per un anno con l’obbligo di sottoporsi a visite psichiatriche e terapie farmacologiche già intraprese e che hanno dimostrato funzionare; da quando ha intrapreso il percorso di cura, infatti, l’uomo ha dato prova di riuscire a tenere sotto controllo le proprie pulsioni. Rigettata di conseguenza la richiesta di risarcimento danni che era stata avanzata dalla parte offesa. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni.

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