Ancarani: «Striscione Regeni rimosso». Bufera in rete sul post provocatorio

Rimini

RAVENNA. «Il capogruppo di Forza Italia a Ravenna ha tolto dal balcone del Comune lo striscione di amnestyitalia per #GiulioRegeni. Un gesto sciocco e offensivo. Un atto disonorevole per un esponente delle Istituzioni». È bastato un tweet del segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, a innescare nella tarda serata di ieri una vera e propria bufera politica dai contorni non solo locali con al centro un post pubblicato su Facebook dal consigliere di Forza Italia Alberto Ancarani.

Nella foto messa sul social da Ancarani si vedeva infatti un uomo (il volto non era visibile ndr) mentre teneva tra le mani lo striscione Giallo di Amnesty International con scritto “Verità per Giulio Regeni”.

Sotto la Foto Ancarani scriveva “Operazione rimozione striscione Regeni effettuata”.

In molti avevano anche pensato che l'uomo ritratto nella foto fosse lo stesso Ancarani e che il consigliere avesse voluto così firmare una provocazione politica proprio all'inizio della campagna elettorale.

Poco dopo, però, Ancarani ha corretto il tiro. O meglio, pur spiegando di non essere stato lui a togliere quello striscione, ha comunque ribadito la paternità del gesto politico.

«Si tratta di un gesto che avrei fatto volentieri, ma solo con la mente... È tutto un equivoco – ha spiegato in serata Ancarani –: non ho rimosso alcunché limitandomi a fotografare e pubblicare l’azione del commesso comunale su ordine dell’amministrazione ravennate di centrosinistra che mi risulta che da tempo avesse concordato i tempi per la rimozione. Tutto qui. Mi auguro che l’onorevole Fratoianni investa il tempo per la campagna elettorale in attività più proficue per il Paese».

Una versione quella dell’azzurro Ancarani confermata dal sindaco Michele de Pascale: «Avevamo appeso lo striscione in occasione dei due anni della scomparsa di Regeni, come del resto è accaduto in tante altre città. Poi abbiamo valutato di tenerlo su per tutto il week end». Oggi «andava rimosso, la facciata del Comune è a disposizione di tutte le battaglie di civiltà. E quando un dipendente comunale lo ha fatto», la scena «in maniera strumentale è stata fotografata da Ancarani», il quale poi «l’ha pubblicata su Fb dando la percezione che l’avesse rimosso lui lo striscione».

De Pascale ha poi precisato che, alla luce delle polemiche che si sono sollevate, domattina «alle 8 meno un quarto io e l’assessore all’Istruzione lo appenderemo di nuovo: e rimarrà lì un’altra settimana per ribadire che si tratta di una battaglia di civiltà».

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