Soccorso per malore, 65enne muore all'ospedale

Rimini

RAVENNA. Era stato ricoverato per quello che inizialmente sembrava un malore, almeno stando alla richiesta pervenuta – lo scorso 17 gennaio – alla centrale operativa di Romagna Soccorso.

Ma una volta trasportato all’ospedale di Ravenna – e successivamente trasferito in condizioni disperate al Bufalini di Cesena – il camionista, un 65enne rumeno residente in Emilia, è deceduto.

L’autopsia ha evidenziato lesioni alla testa e alle costole, traumi che hanno delineato scenari diversi.

Ed ora sul caso indagano i poliziotti della Squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi.

La ricostruzione

E’ un giallo al momento la morte dell’autotrasportatore soccorso una settimana fa nella zona del porto dove, stando a quanto ricostruito fino ad ora, si era recato per scaricare del materiale e caricare dell’argilla.

Cosa sia accaduto quel giorno però è un rebus. In un primo momento gli inquirenti hanno ipotizzato potesse essere stato vittima di un’aggressione, ma lo scenario che attualmente sembra prendere corpo è quello di un possibile infortunio sul lavoro.

La chiamata al 118

Al 118 era stata segnalata la necessità di intervento per un uomo che si sentiva male e vomitava. Un malore, all’apparenza. E proprio per questa ragione non è stato chiesto l’ausilio delle forze dell’ordine.

Ma una volta trasportato al pronto soccorso del “Santa Maria delle Croci” e ricoverato, a causa della gravità delle sue condizioni i medici, nel corso della notte, ne hanno disposto il trasferimento al “Bufalini”. Ma qui, dopo essere entrato in coma, il 65enne è morto.

L’autopsia

Il decesso risale a sabato scorso e per chiarire le cause della morte è stata disposta un’autopsia.

Esame che ha restituito un esito inaspettato, che ha fatto sorgere dubbi. Il camionista aveva infatti la scatola cranica incrinata e cinque costole rotte. Lesioni non compatibili con la diagnosi iniziale, ma che hanno indotto la Procura della repubblica di Ravenna e la Squadra mobile a prendere in considerazione scenari ben diversi.

L’indagine

E’ così partita un’attività d’indagine ancora in pieno corso, che ha portato a sentire diverse persone nel tentativo di ricostruire cosa sia successo al 65enne quel giorno, quali siano stati i suoi spostamenti e chi abbia incontrato. Non si esclude, infatti, che possa essere scivolato durante una delle fasi di lavoro oppure durante il controllo – per ragioni da chiarire – della sommità del carico. Una caduta che si è rivelata fatale.

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