La Chimica torna a crescere. In un anno 50 posti di lavoro in più

Ravenna

RAVENNA. Non la definisce ripresa Lorenzo Zoli, segretario provinciale della Femca Cisl. Preferisce salutarla come un «positivo consolidamento». Ma la sostanza rimane. Nel settore chimico, il segno “più” non si registra solo nell’export. «Nell’ultimo anno sono circa cinquanta le nuove assunzioni nel distretto – conferma Zoli -. E a trainare questo piccolo ritorno all’occupazione è stato il gruppo Eni». Dopo i dati diffusi dalla Camera di commercio nella settimana passata, che vedevano sul settore chimico un +15,4 per cento con un indotto in crescita di 83,9 milioni, anche i dati relativi alle assunzioni sono positivi: «Non dobbiamo mai dimenticarci – sottolinea Zoli – di come ristrutturazioni e sacrifici si fossero attuati da prima della crisi. Ma bisogna anche dare atto di come gli investimenti per rimanere competitivi sul mercato non si siano mai fermati». In effetti su Versalis i milioni sul Liutene venivano spesi già in piena crisi e gli “sbottigliamenti” (gergale per ammodernamenti tecnici) su Mtbe e colonna di distillazione, che sommati significavano per il Cane a Sei zampe interventi per 50 milioni, avvenivano due anni fa. Ed in effetti la maggior parte delle assunzioni si registrano in quell’azienda: «Nella lunga crisi abbiamo vissuto il blocco del turn-over, ora finalmente si è voltata pagina. Sono una ventina le assunzioni in Versalis, che aggiunte a quelle di "Ravenna servizi industriali" portano il gruppo Eni a rappresentare 25 nuovi innesti sul nostro distretto».

Non vanno dimenticati anche gli sforzi economici compiuti da Vinavil e Yara con un comparto ravennate che ora torna ad avere una sua attrattività. Ed infatti, secondo il vertice Cisl della rappresentanza dei chimici, è venuto il momento di tornare a investire: «Nel maggio scorso – ricorda Zoli – nella “due giorni” dell’ad Eni Claudio Descalzi a Ravenna si è parlato sia di offshore che di chimica». La scorsa settimana quindi l’auspicio era quello, durante l’incontro in Comune avuto sull’offshore con i rappresentanti di Eni, di potersi aggiornare anche sugli investimenti riguardanti Versalis: «Sappiamo però che il Gruppo è impegnato a sciogliere i nodi riguardanti la partita del Mater-Bi in Sardegna e che le decisioni sulla nostra realtà sono subordinate a quella situazione – torna a spiegare Zoli –. Ma per noi rimane fondamentale l’investimento sul nuovo reattore per le linee che porterebbero a Ravenna la produzione delle gomme Sebs/Sbr-s. Si tratterebbe di 113 milioni di investimento, già inseriti nel piano 2017-2020. A livello occupazionale le ricadute non sarebbero rivoluzionarie (si parla di una decina di assunzioni comprendendo gli aspetti manutentivi, ndr), ma ci darebbero un appeal industriale che davvero preserverebbe la permanenza del settore nel nostro porto ancora per molti anni».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui