«Redditi di anziani e dipendenti erosi dalla crisi economica»

Rimini

RAVENNA. La crisi sta erodendo i redditi sia dei pensionati che dei lavoratori dipendenti. E’ questo quanto emerge da un’indagine condotta dalla Cisl su un campione di oltre 53mila dichiarazioni dei redditi 2016, effettuate nei Caf Cisl del territorio romagnolo. Ravenna, nonostante una diminuzione del reddito più marcata rispetto agli altri territori, anche per il 2016 vanta lavoratori dipendenti “più benestanti” rispetto a Rimini e Forlì-Cesena. Stesso ragionamento è valido per i pensionati, Ravenna è la provincia con il reddito medio più alto.

I numeri

In relazione ai redditi del 2016, i lavoratori dipendenti nel Ravennate hanno percepito in media 22.268,17 euro (-372,01 euro rispetto al 2015), mentre a Forlì-Cesena il reddito medio è stato di 22.121,15 euro (-246,65) e a Rimini 20.587,03 (-104,09 euro rispetto al 2005). Per quanto riguarda i dati dei pensionati, a Ravenna per il 2016 il reddito medio è stato 22.256,87 euro (-242,05 euro rispetto al 2015), a Forlì-Cesena 20.733,15 euro (-27,77 euro) e a Rimini 21.044,43 (-24,40).

«Diminuiscono i redditi dei lavoratori dipendenti (-1,5%) e dei pensionati (-0,5%) romagnoli rispetto all’anno precedente – commenta Filippo Pieri, segretario generale della Cisl Romagna – ma Ravenna, nonostante una riduzione più incisiva rispetto alle altre province, risulta ancora il territorio con i redditi più alti. Questi dati rappresentano solo una media del nostro campione, ma danno delle indicazioni ben precise, e tra queste l’evidenza che la crisi ha eroso un po’ di reddito dei cittadini. Un’erosione che è maggiore per i redditi più alti e meno incisiva per gli altri, siano essi da pensione che da lavoro dipendente».

Poca differenza

Altro dato interessante è che in provincia di Ravenna i redditi dei lavoratori e dei pensionati sono sostanzialmente simili (con una differenza di 11,30 euro), mentre negli altri territori lo scostamento è più marcato: 1.351 euro per Forlì-Cesena e 1.177 euro per Rimini. «Incrociando questo dato con quello del Ministero delle Finanze, si riscontra anche come le pensioni dei ravennati siano leggermente più alte degli altri romagnoli», dice Pieri.

«Questi numeri – continua Pieri – dicono chiaramente che Rimini è un territorio con imprese a basso valore aggiunto, caratteristica che in qualche maniera può essere giustificata dal fatto che il settore turistico sia quello trainante: tuttavia non bisogna far finta di non vedere le pericolose ricadute sociali che il perpetuarsi di questa situazione reddituale può generare nel lungo periodo. A ciò si aggiunga che il lavoro irregolare continua a essere, purtroppo, una piaga ancora aperta con cui ci confrontiamo e che denunciamo da tempo. La forbice si allarga notevolmente tra i redditi dei pensionati romagnoli: tra il Ravennate, che ha il reddito più alto, e il Riminese, che ha quello più basso, c’è un divario di ben 2.846,84 euro».

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