L'esperto: "Il tempo pieno è la scelta ideale, ma i compiti a casa ora sono troppi"

Rimini

RAVENNA. «La scelta ideale per i figli sarebbe quella del tempo pieno, ma il problema è che la scuola ideale non esiste più e si finisce a sovraccaricare i bambini di compiti a casa. A questo punto, allora è meglio scegliere un modulo».
Sono giorni di dubbi questi per migliaia di genitori ravennati, chiamati non solo a valutare l’istituto nel quale i loro figli passeranno i prossimi (importantissimi) cinque anni di istruzione, ma anche a scegliere gli orari di permanenza in aula. Su questi e altri temi abbiamo chiesto un parere a Ernesto Sarracino, pedagogista ravennate.
Partiamo dal primo dubbio ricorrente: meglio la “primina” o rispettare i tempi?
«Personalmente sono contrario ad anticipare i tempi. Non bisogna mai bruciare le tappe, i bambini a 5 anni hanno ancora bisogno di giocare».
Eppure in molti paesi la scuola dell’obbligo comincia a 5 anni
«È vero, ma si insegna a leggere e scrivere un anno dopo. Anche a sette anni. E ci sono studi che dimostrano che un basso tasso di dispersione scolastica e universitaria nei Paesi del Nord Europa è dovuto proprio a questo».
Ai genitori consiglierebbe il tempo pieno?
Ogni valutazione andrebbe fatta in base al singolo bambino, ma in teoria il tempo pieno sarebbe la scelta ideale. Soprattutto perché aiuta l’alunno ad assimilare un metodo di apprendimento e studio che dovrebbe renderlo autonomo».
Dovrebbe?
«Purtroppo le scuole sono sempre meno attrezzate a questo. E ciò si deve all’abbassamento della qualità media degli insegnanti. Ma non certo per colpa loro. Ci sono insegnanti validissimi e altri meno. Il problema è che la loro categoria è la più maltrattata dallo stato».
Il risultato qual è?
«Il risultato è che molti bambini sono costretti a fare compiti a casa anche dopo il tempo pieno. E questo non va bene. Generalmente si danno troppi compiti a casa, c’è un carico eccessivo».
Con il “modulo” (rientro pomeridiano a scuola due volte la settimana ndr) , invece...
«In quel caso è giusto che i bambini facciano più compiti a casa, ma dovrebbero essere comunque soli. Se la scuola funziona deve sapere dare all’alunno gli strumenti necessari per fare i compiti soprattutto da solo».
Dal punto di vista caratteriale, è meglio adattare la scuola al temperamento del bambino? Esempio: bimbo vivace modulo e bimbo tranquillo tempo pieno
«Direi esattamente il contrario: il bambino molto attivo deve essere educato a stare fermo, quello più tranquillo va stimolato».

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