Una e-mail per tassare il gioco

Rimini

RAVENNA. La forma è senza dubbio atipica, una e-mail. Ma nell’era della comunicazione 2.0 la posta elettronica ha sostituito quella tradizionale. Questione anche di rapidità. Ed è proprio sfruttando la tecnologia che il sindaco si è rivolto con urgenza alle massime cariche istituzionali per ribadire le proprie richieste: tassare il gioco d’azzardo per evitare la stangata dell’Imu.

«Alla fine del 2013 gli italiani avranno speso 100 miliardi in giochi d’azzardo - spiega nella missiva in calce alla quale lascia anche il numero di cellulare -. Una somma che vale il 15% del bilancio dello Stato. Di quei 100 miliardi solo poco più di 10 miliardi entrano nelle casse dello Stato. Nell’ultimo decennio per il gioco d’azzardo la percentuale del prelievo fiscale è scesa dal 30% al 10%, mentre in questo settore il movimento d’affari cresceva in modo esponenziale. E mentre in questo stesso lasso di tempo crescevano le tasse per tutti. Una situazione che richiede l’intervento immediato delle più alte cariche dello Stato. Per questo - scrive rivolgendosi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Enrico Letta, anticipando un incontro sul tema in programma il 2 gennaio - mi appello a voi in una forma cosi diretta e inusuale. Ritengo indifferibili due azioni immediate. Aumentare il prelievo fiscale sul gioco d’azzardo e regolarlo per arginare la tragedia delle ludopatia che distrugge la vita di un esercito sterminato di famiglie. A mio giudizio queste scelte vanno fatte adesso, nei primi giorni del 2014».

Sul tema è intervenuto anche Luca Rosetti, consigliere territoriale del mare dell’omonima lista civica che, sulla base di alcune considerazioni sui risvolti sociali collegati alla sindrome del gioco e sulla - a suo avviso - mancanza di volontà politica di intervenire sul tema esemplificata «dallo stupefacente emendamento che prevedeva sanzioni contro i comuni che avrebbero ostacolato l'apertura di nuove sale slot» ha rivolto una proposta al sindaco: «promuovere immediatamente un referendum nazionale abrogativo per cancellare le leggi che hanno dato il via a questo sistema».

Per Rosetti, infatti, l’aumento del prelievo fiscale non è la strada da seguire per arginare il fenomeno. «Oggi non possiamo pensare di trovare una soluzione aumentando la tassazione o altro - spiega - ma solo staccando la spina ad un sistema che è frutto di scelte politiche bipartisan scellerate».

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