Strage al casello: via al processo. Scontro sugli aspetti medici

Rimini

RAVENNA. Sembra vertere su aspetti medici – che potrebbero aver influito sulla capacità del conducente – il nodo cruciale del processo sulla strage al casello del Ferragosto di due anni fa in cui morirono Andrea Giunta, 56enne residente a Modena, e il figlio Michele di 19 anni.

Prima udienza

Con l'acquisizione – su accordo delle parti – degli atti d'indagine, ieri si è aperto il procedimento che vede imputato il 22enne marchigiano che quel giorno era alla guida dell'auto che andò a schiantarsi su quella della famiglia emiliana che stava facendo rientro a casa dalle ferie sul litorale ravennate.

La tesi difensiva

Davanti al giudice Corrado Schiaretti e al vice procuratore onorario Simona Bandini il difensore dell'imputato, l'avvocato Paolo Giustozzi di Macerata, ha poi chiesto l'esame del suo assistito e l'ammissione di testi e consulenti anticipando il deposito della produzione medica che nelle intenzioni dovrebbe servire a chiarire le ragioni per cui il ragazzo – che come emerso dalle analisi era sobrio e non aveva assunto nessuna sostanza – perse il controllo della macchina.

La madre in aula

Se sulla dinamica non ci sono dubbi, la difesa punta quindi su aspetti legati alla salute per escludere la responsabilità dell’imputato. Aspetti su cui si preannuncia battaglia; l'avvocato Flavio Mannini di Bologna, che assiste la madre e moglie delle due vittime (parte offesa ma non parte civile in quanto risarcita e presente ieri in aula) ha infatti annunciato l'intenzione di chiedere una perizia medica sugli stessi argomenti.

L'udienza è stata quindi aggiornata a fine gennaio prima della discussione fissata in primavera, quando è attesa anche la sentenza.

La dinamica

Stando a quanto ricostruito dalla Polstrada, intervenuta sul posto per i rilievi, quel giorno il 22enne stava percorrendo la diramazione autostradale della A14bis in direzione di Bologna reduce da una nottata trascorsa in una discoteca di Riccione e una giornata passata a Mirabilandia.

Con poche ore di sonno si era rimesso alla guida della propria Audi A3 in compagnia di un amico diretto a Milano, ma al casello è piombato contro la macchina della famiglia modenese. Un impatto terrificante, ripreso dalle telecamere, da mettere i brividi. Procedendo a forte velocità e probabilmente con il cruise control rimasto inserito, la macchina sbandò rimbalzando contro il new jersey e finendo contro la barriera spartitraffico del casello.

Un urto in seguito al quale la vettura decollò planando a ruote all'aria sopra la Fiat Punto ferma alla barriera in attesa di prendere il biglietto per entrare in autostrada. L’impatto non lasciò scampo a padre e figlio, deceduti sul colpo, mentre la madre riportò emorragie e fratture multiple oltre alla lacerazione della milza finendo in prognosi riservata al Bufalini.

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