Un casolano esplora il fiume sotterraneo più grande al mondo

Ravenna

FAENZA. Nel secolo della rivoluzione digitale, dei social e della tecnologia declinata in ogni sua forma, basti pensare a Google Earth che mette tutto (o quasi) a portata di smartphone, c’è ancora spazio per le esplorazioni e gli esploratori. Queste figure leggendarie nei secoli scorsi hanno dato un contributo fondamentale alla scienza e ad innumerevoli materie collegate. Ma se la superficie del pianeta ormai non ha più segreti, c’è tutto un mondo che deve essere ancora indagato, pieno di misteri e incognite: si tratta degli abissi marini e delle viscere della terra. Una frontiera quest’ultima che vede in campo gli speleologi e le loro imprese.

La spedizione

Andrea Benassi, di Casola Valsenio, è uno di loro. Il 17 dicembre partirà per la Nuova Guinea, a capo di una spedizione tutta italiana denominata “Papua 2017_Aouk underground river” composta da 8 membri, alla scoperta del fiume Aouk, una delle maggiori riserve d’acqua sotterranee, paragonabile al fiume Tevere nel tratto romano. Il coordinamento è dell'associazione Acheloos geo exploring, ma parte dell'organizzazione ha origine in Romagna a cura della Società speleologica Saknussem di Casola Valsenio. Oltre ai patrocini a carattere nazionale della Società geografica italiana e della Società speleologica italiana, la spedizione gode del sostegno dell'Unione dei Comuni della Romagna Faentina, dell'Ente per i parchi e la biodiversità Romagna e del Parco della vena del gesso, zona carsica e speleologica per antonomasia. Ieri Benassi è intervenuto a spiegare l’impresa al Museo di scienze naturali Malmerendi.

L’esplorazione

«Stavolta opereremo fino alla fine di gennaio» ha riferito precisando che non si tratta del primo viaggio bensì di un ritorno. Infatti «la Società speleologica Saknussem opera da diversi anni: nel 2012 ha avviato un progetto di ricerca denominato “Call for river”, con l’obiettivo di documentare l'esplorazione dei più grandi fiumi sotterranei esistenti sulla terra. Le nostre ricerche si sono indirizzate tra Asia orientale e Oceania. Grazie alle precedenti esperienze abbiamo identificato tra le isole Molucche e la Nuova Guinea, gli obiettivi più importanti». Nel 2016 il gruppo ha quindi iniziato l'esplorazione del sistema sotterraneo del fiume Aouk.

«La verifica sul campo – continua Benassi – ci ha confermato che potrebbe essere il fiume sotterraneo con la maggiore portata del pianeta». L’imminente spedizione cercherà di esplorare e documentare questo fenomeno carsico unico.

I rischi

La quantità di acqua e il continuo rischio di piene e inondazioni, renderà l'impresa complessa e delicata. «Contiamo – sottolinea l’esploratore casolano – di raccogliere un’adeguata documentazione fotografica e video per stimolare presso le autorità indonesiane, la protezione di questo incredibile patrimonio geologico, vero e proprio geosito di rilevanza mondiale».

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