Foto rubate a coppia clandestina. Assolto investigatore privato

Rimini

FORLÌ. Aveva fotografato l’auto del marito di una sua cliente all’interno del giardino della presunta amante. Un investigatore privato, ingaggiato per testimoniare il flirt, è stato assolto dall’accusa di interferenze illecite nella vita privata. A denunciarlo era stata proprio l’amante che lamentava il fatto che per scattare quelle foto l’investigatore non poteva non aver oltrepassato il cancello della sua abitazione e quindi violato il domicilio (querela poi rimessa) e la privacy della donna.

Il processo

Una storia che dalla causa civile per la separazione tra i due coniugi è arrivata alle aule di un processo penale, nel quale il giudice monocratico Dora Zambelli ha assolto un 38enne investigatore privato di un’agenzia romagnola, difeso dagli avvocati Marco Milandri e Cristiana Valentini del Foro di Forlì, con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Il fatto

Una storia d’amore finita male con una causa di separazione tra marito e moglie e il sospetto di un tradimento da parte dell’uomo: Per questo la moglie aveva assoldato un’agenzia investigativa per raccogliere elementi che avvalorassero la sua ipotesi. Il marito era venuto a conoscenza delle foto scattate alla sua auto nell’area condominiale dove vive la presunta amante proprio durante una udienza della causa di separazione. Una volta saputo dell’esistenza delle immagini la nuova fiamma dell’uomo ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri di Forlì perché, secondo la donna, l’investigatore privato per arrivare a fare quegli scatti aveva dovuto introdursi illecitamente all’interno della proprietà privata, visto che gli accessi pedonali e carrabili al palazzo erano sempre chiusi: dopo la sua denuncia erano stati ipotizzati i reati di violazione di domicilio e di interferenze illecite nella vita privata della denunciante.

Davanti al giudice

Se per l’accusa di violazione di domicilio la querela della moglie che si è sentita tradita, è stata rimessa, l’investigatore è andato invece a processo per interferenze illecite nella vita privata (articolo 615 bis del Codice Penale), proprio per essersi procurato la foto della macchina del marito della sua cliente. Il giudice monocratico Dora Zambelli l’altro giorno ha letto, nell’aula del Tribunale di Forlì, la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Scagionato quindi l’investigatore privato, mentre per la coppia in crisi la necessità di raccontare il doloroso percorso di separazione.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui