Savio, 118 volontari con gli occhi aperti. I residenti si organizzano contro i furti

Rimini

CERVIA. Parte a Savio il Controllo del vicinato, per prevenire i furti nelle abitazioni e la microcriminalità in generale.

I volontari sono 118, divisi in 4 gruppi, con due riferimenti per ognuno. Il modello di Neighborhood watch, partito dal nord America, fa scuola, dopo essere approdato recentemente anche in Italia. Savio lo ha sperimentato un anno fa, sotto la richiesta dei cittadini del quartiere, promuovendo diverse assemblee, incontri con le Forze dell’ordine e la Polizia municipale di alcune città emiliano romagnole. Sono quindi stati coinvolti anche soggetti che ben conoscono il problema, e hanno già attivato questo servizio.

niente ronde

Il progetto si basa sulle regole di buon vicinato e di attenzione sociale, facendo affidamento sulle tecnologie attuali, come ad esempio le video camere. Ma sono escluse le ronde, e tanto meno si ipotizzano interventi dei volontari in sostituzione della Polizia. Il loro compito sarà solo quello di segnalare le situazioni anomale, in modo “consapevole”.

I cittadini coinvolti dovranno poi mantenere un rapporto diretto con i coordinatori, cui è affidato il compito di contattare le Forze dell’ordine in caso di necessità.

Il percorso concertato con le stesse prevede la osservazione dei luoghi in cui vivono i residenti, facendo attenzione ad alcuni segnali sospetti: come un cane che abbaia insistentemente o un allarme che suona. Occorre dunque tenere gli occhi bene aperti nel quartiere, anche sulle proprietà dei vicini, specialmente se sono assenti. Avvicinando inoltre le persone sconosciute che si aggirano, apparentemente senza motivo. Una particolare attenzione va rivolta pure alle auto che circolano in modo ripetuto, a bassa velocità, oppure addirittura ferme con qualcuno a bordo.

A tale scopo è stato creato anche un gruppo WhatsApp. «Il progetto nasce dalla base della comunità - affermano il sindaco Luca Coffari e l’assessore Gianni Grandu -, per diventare un valido sostegno a supporto delle Forze dell’ordine. Si possono controllare gli spazi dove viviamo, in un sistema di rete, per contrastare l’illegalità».

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