Incidente di caccia, muore 52enne

Rimini

RAVENNA. Sembra essere legato ad un tragico incidente di caccia il decesso di Gianluca Cavallucci, 52enne di Lido Adriano trovato senza vita nel pomeriggio di ieri tra i canneti dell’oasi di Punte Alberete.

L’ipotesi al momento ritenuta più verosimile dai carabinieri, allertati dalla compagna dell’uomo, preoccupata per non averlo più visto rientrare e perché il telefono era spento, è che sia stato vittima di un colpo di fucile partito per errore mentre era intento a cacciare anatre.

Stando a quanto ricostruito finora dagli inquirenti, pare che l’uomo si fosse recato da solo nel fine settimana nell’area umida della Valle della Canna situata tra la Romea, il Lamone, il paese di Sant’Alberto e il Canale Destra Reno per cacciare anatidi.

Giunto in zona all’alba di sabato con il suo pick up con uno scooter nel cassone, in prossimità di una carraia aveva parcheggiato la vettura proseguendo poi con il ciclomotore per altri cinque chilometri lungo le vie sterrate per raggiungere il punto isolato in cui aveva allestito un rudimentale nascondiglio tra i canneti da cui sparare ai volatili.

Ma qualcosa è andato storto e nessuno purtroppo ha potuto dare l’allarme, scattato solo nel pomeriggio di ieri quando la compagna ha allertato le forze dell’ordine dopo una drammatica ed estenuante attesa.

Non era infatti inusuale che l’uomo stesse fuori in questo periodo dell’anno anche più giorni nel fine settimana per cacciare le anatre. Ma quando l’assenza si è protratta oltre il solito, e non avendo più notizie di lui, la donna ha temuto il peggio facendo mettere in moto la macchina dei soccorsi.

Irraggiungibile al telefono, che probabilmente nel corso delle ore si era scaricato, sapeva però che il 52enne si sarebbe recato dalle parti della Valle della Canna e proprio per questo le ricerche si sono concentrate nella zona. L’area è stata battuta palmo a palmo fino a quando, nel percorrere gli argini della zona umida, carabinieri e vigili del fuoco hanno trovato il cadavere.

Esclusa l’ipotesi che a sparare possano essere state terze persone, dalle lesioni e dagli elementi raccolti, il colpo letale lo avrebbe colpito frontalmente, aspetto che ha indotto gli inquirenti (sul posto oltre ai carabinieri di Sant’Alberto sono intervenuti i colleghi dell’Investigativo; per coordinare le operazioni era presente anche il capitano Andrea Davini) a prendere in considerazione lo scenario dell’incidente.

Probabilmente nel tentativo di estrarre velocemente il fucile per sparare a qualche volatile che aveva avvistato, nel compiere quella manovra sarebbe partito inavvertitamente il colpo calibro 12 che lo ha raggiunto alla testa, uccidendolo all’istante.

Sulla base della rigidità cadaverica, il decesso al momento viene collocato nella stessa giornata di sabato. Del fatto è stato informato anche il magistrato di turno.

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