Daino "incastrato" in un cancello si ferisce e viene abbattuto

Cervia

CERVIA. Non ce l’ha fatta il daino rimasto incastrato con una zampa in una ringhiera a Pinarella nella tarda mattinata di ieri. L’animale, proveniente con tutta probabilità dalla pineta di Milano Marittima, ha attraversato tutta Cervia giungendo fino a Pinarella. Era disorientato, oltre che spaventato, tanto da finire nel centro commerciale della località, non proprio il posto più adatto in quel momento. Nel tentativo di scavalcare una recinzione, all’angolo di via Vulcano, è poi rimasto con una zampa bloccata tra le lamiere. Il desiderio di liberarsi e il passaggio delle auto che lo spaventavano hanno poi provocato ulteriori danni all’ungulato. Si è quindi reso necessario il suo abbattimento, per le gravi ferite riportate.

Sul posto sono giunti i carabinieri, ma intanto intorno all’animale era nata una catena di solidarietà. Molti speravano di salvarlo, visto che la razza appartiene ai cervidi, il simbolo della città. Su Facebook è partita addirittura una proposta da parte del consigliere di Cervia prima di tutto Paolo Savelli, che ne voleva fare una “mascotte”. «Non appena si sarà ripreso – postava ignaro –, occorre fare in modo che, dopo tanto spavento, arrivi il giorno della gloria cittadina». Altri tifavano per lui, immaginando di superare l’episodio con una nuova immagine: “Il cervo a Cervia”. Ma con il passare dei minuti arrivavano notizie sempre meno confortanti. Fino all’annuncio della sua morte, accolta sulla pagina di Savelli da un coro di tristezza e delusione.

Ritorna d’attualità, comunque, la cerva inseguita da un cacciatore e salvata da San Bassiano in tempi ormai remoti. Non è mai stato chiarito se il nome della città derivi da quella grazia oppure dagli acervi di sale. Di certo, poco lontano da Cervia vecchia, vi era una zona (Cervara?) frequentata dai cervi. «Ficocle non potrebbe per questo aver lasciato a poco a poco il suo nome, assumendo quello di Cervia?» si domanda lo storico Fernando Forlivesi. A giudicare dall’episodio di ieri, molti sono d’accordo.

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