Si incide la pelle e posta la foto, 14enne vittima del "blue whale"

Rimini

RAVENNA. Aveva postato su internet una foto in cui apparivano tagli che si era inflitta ad un braccio, lesioni considerate il rito di iniziazione del “blue whale challenge”. Quell’immagine è stata però intercettata dagli agenti della Polizia postale di Bologna i quali, tramite la collaborazione dei colleghi di Ravenna, sono riusciti a risalire prima al computer con cui era stata inviata la fotografia e poi alla vittima del nuovo e pericolosissimo fenomeno social che spinge al suicidio, una studentessa ravennate di soli 14 anni che si era provocata le incisioni sulla pelle all’insaputa dei genitori che non si erano accorti di nulla.

La giovane adescata

Un caso, il primo in Romagna, che risale a pochi giorni fa e che ha dato il via alle indagini per risalire ai contatti con cui l’adolescente – una giovane descritta come una ragazza all’apparenza senza problemi né familiari né scolastici – sarebbe stata adescata.

L’obiettivo degli investigatori ora è quello di rintracciare chi possa averla manipolata, impresa tutt’altro che agevole visto che i “tutor” del gioco sono esperti informatici in grado di muoversi nell’anonimato della rete.

Le indagini

Massimo, data la delicatezza dell’argomento e dell’età della vittima, il riserbo sulla vicenda da parte degli inquirenti che da una ventina di giorni stanno monitorando l’universo del web e della comunicazione digitale come chat di whatsapp e gruppi chiusi dei social network; non a caso di recente negli uffici della divisione di polizia postale era stata elevata l’allerta sul cosiddetto “gioco del suicidio”.

Dell’episodio è stata immediatamente informata anche l’autorità giudiziaria che sta coordinando le indagini; al momento l’ipotesi di reato ipotizzata è quella di istigazione al suicidio ma si valutano anche altri reati come minacce o violenza privata.

Rituale di iniziazione

Si indaga anche per capire come la 14enne sia finita nel giro del “blue whale” e perché, così come si cerca di valutare il grado di coinvolgimento nel macabro rituale, ovvero se l’adolescente abbia o meno sperimentato altre “prove” richieste per partecipare alla sfida, anche se l’impressione è che la ragazzina fosse all’inizio del percorso visto che l’incisione della pelle (che nel suo caso stando a quanto trapelato non aveva assunto i contorni della “balena”) rappresenta uno dei primi passi dell’iniziazione che in 50 step spinge le vittime a cimentarsi in sfide sempre più pericolose fino a togliersi la vita.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui