Perizia medico legale su Cagnoni per decidere se può restare dentro

Rimini

RAVENNA

Ci vorrà una perizia per stabilire se Matteo Cagnoni potrà continuare o meno a stare in carcere in custodia cautelare.

Questo quanto deciso nei giorni scorsi dal Tribunale delle Libertà di Bologna, di fronte al quale il difensore del medico 51enne ­ accusato di aver ucciso a bastonate la moglie 39enne Giulia Ballestri lo scorso 16 settembre ­ aveva presentato appello, dopo che il gip Piervittorio Farinella aveva precedentemente rigettato la sua richiesta di arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Quella richiesta era stata avanzata alla luce di una consulenza di parte, eseguita da uno psichiatra su incarico del legale di Cagnoni, l’avvocato Giovanni Trombini, che aveva evidenziato una incompatibilità con il regime carcerario. Un disagio che, a dire del medico, era sfociato in una vera e propria patologia psicosomatica. Ma nonostante tutto il giudice per le indagini preliminari aveva confermato il carcere per il medico, sottolineando il rischio a suo dire ancora esistente di inquinamento delle prove e di fuga. Fuga che – secondo la difesa di Cagnoni – sarebbe stata invece improbabile proprio perché il dermatologo sarebbe già stato privato del proprio passaporto.

Un nuovo esame

Sarà ora il medico scelto dal tribunale a eseguire un esame approfondito sul 51enne che continua a dichiararsi innocente dalla sua cella del carcere di Port'Aurea dove è detenuto dal settembre scorso. Cagnoni venne arrestato a Firenze poche ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Ballestri nella sua casa di famiglia di via Padre Genocchi a Ravenna. All'arrivo della squadra mobile il 51enne scappò dalla finestra, ma poche ore dopo tornò nella villa dei genitori dove a suo dire aveva già pianificato di passare il weekend con i figli. Tra i due coniugi era in corso una difficile separazione.

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