Raccoglie verdure sull'argine, cade nel canale e muore

Rimini

RAVENNA. La busta di plastica piena di radicchio è ancora sull’argine del canale che scorre a fianco al Reno. Nel punto esatto in cui Anna Taroni, 82enne di Sant’Alberto, è caduta in acqua. Forse per un malore, forse per una banale perdita di equilibrio. Di sicuro la povera Anna non è più riuscita a tornare a riva e in quelle acque placide dove aveva trascorso la sua vita di bracciante e madre di due figlie ha trovato la morte nel tardo pomeriggio di lunedì.

Una fatalità sulla quale il medico legale dovrebbe mettere la parola fine dal punto di vista investigativo già in queste ore, quando la magistratura darà alla famiglia il nulla osta per i funerali.

A trovare il corpo senza vita della donna sono stati i pompieri verso le 20.30. Da circa tre ore lungo quell’argine di via della Cilla, erano in corso le ricerche da parte dei vigili del fuoco e dei parenti e degli amici della donna.

L’allarme era stato dato verso le 17 dal marito di una sua amica. Poco prima Anna – vedova da 14 anni e residente in via Olindo Guerrini, a poche centinaia di metri dal luogo della tragedia – si era congedata dalla sua vicina di casa dicendo di essere diretta da un’altra amica per un veloce saluto. Poi avrebbe passato le ultime ore di luce cercando sull’argine erba cipollina e radicchio. Un passatempo comune a molti anziani della zona. «Stai attenta alle auto e non ti affaticare troppo». Queste le parole dell’amica. Ma verso le 17.30 suo marito, passando sul quello stesso argine, ha notato una busta con le verdure appena raccolte e, soprattutto, ha visto il suo bastone di legno abbandonato.

E così Andrea – questo il nome del vicino, un pensionato che abita poco lontano – ha cominciato a guardarsi attorno e a cercare anche sotto l’argine del canale, pensando che Anna potesse essere nei paraggi, poi l’ha chiamata a lungo. Ma senza mai ottenere risposta. A quel punto è andato a casa sua a chiedere notizie alla moglie, che gli ha confermato il fatto che l’amica era andata sull’argine poco prima. Sempre più preoccupato l’anziano è andato a questo punto a casa di Anna in via Olindo Guerrini. Ma anche lì non gli ha risposto nessuno. Così si è messo in contatto con i parenti della donna i quali hanno subito allertato i carabinieri.

Un parente ha anche chiamato più volte il cellulare di Anna che però continuava a squillare a vuoto, aumentando l’angoscia dei familiari. La donna aveva infatti lasciato il suo telefonino dentro la busta con le verdure.

Dopo tre ore di ricerche, a circa 400 metri di distanza dal punto della sua sparizione, i vigili del fuoco hanno visto il corpo senza vita della donna che era stato trascinato dalla corrente verso il mare. Il fatto che il cadavere affiorasse dall’acqua lascia propendere per l’ipotesi del malore. Se la donna fosse annegata, infatti, l’acqua presente nei polmoni l’avrebbe molto probabilmente portata verso il fondo.

Anna, donna molto benvoluta e apprezzata in tutto il paese, lascia le figlie Antonella e Mirella residenti con le rispettive famiglie a Savarna e Sant’Alberto.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui