Scatta la solidarietà, gli pagano l'hotel

Rimini

RAVENNA. Una foto può cambiare la vita. «Eravamo in macchina, di sera, al freddo. Io e Axel, il mio pastore tedesco che ha 17 anni ed è semi paralizzato. Ero pronto a passare un’altra notte così, noi due insieme e quasi imprecavo. Poi ho messo quello scatto su Facebook e dopo mezz’ora era cambiato tutto. Sì, ero scoraggiato ma ora ho cambiato idea sulle persone». Forse ora troverà un lavoro, una casa da affittare per viverci con il suo inseparabile cane. Di sicuro da sabato Luca Ruggieri, 52 anni, ha almeno un letto e un tetto grazie a una gara di solidarietà che da Ravenna si è allargata a tutta Italia.

“Noi da questa sera causa mancanza di lavoro ci siamo trasferiti in macchina a vivere... L’importante è stare insieme”. Ecco il messaggio rimbalzato sui social che ha aperto il cuore a centinaia di persone che ora lo chiamano per dare una mano, un contributo. Tra loro c’è anche l’associazione “uncaneperamico.it” di Ravenna.

«Non potevano stare a guardare – racconta Angela Arfuso, una volontaria dell’associazione –. Abbiamo contattato Luca ed è iniziato questo slancio spontaneo di solidarietà che ora dobbiamo quasi contenere...».

Luca ha lavorato per quindici anni come impiegato di banca. Poi, stanco dell’ufficio, si lancia con un amico in una nuova avventura professionale aprendo un’officina per moto a Cervia. Gli affari non vanno come aveva sperato e Luca, dopo un altro impiego come vigilante, lascia per qualche anno Ravenna. Va in Lombardia e fa di tutto. Prima il carpentiere, «lavoro che mi ha reso parzialmente invalido». «Smontavamo lastre di eternit in un cantiere: un bancale sospeso mi ha colpito in pancia schiacciandomi contro una parete. Sui tetti dopo l’incidente non potevo più salire». Non resta con le mani in mano e viene assunto in un allevamento di trote. «La scorsa primavera ha chiuso e sono tornato a Ravenna».

Trova un appartamento a Marina Romea dove l’affitto lo paga in nero. «A fine dicembre, non trovando lavoro, ho finito i soldi. Ho lasciato la casa e per un po’ mi ha ospitato una amica». Ma arriva il momento di fare i conti con la realtà e lui e Axel, all’inizio della scorsa settimana, finiscono in auto. «Abbiamo dormito vicino alla piscina. Mercoledì sera ci siamo fatti quella foto in macchina io e Axel e l’ho postata su Facebook. Dopo mezz’ora – racconta Luca – il telefono ha iniziato a vibrare in continuazione. Messaggi, condivisioni, chiamate: dalla Val d’Aosta a Catania».

«La nostra associazione gli ha pagato due notti di soggiorno all’Auto Hotel – continua Angela –. Un altro signore ha mandato i soldi per altre due notti e chiamano in tanti per offrire un aiuto. In Umbria c’è uno che forse intende offrirgli lavoro, vitto e alloggio». Luca non si scoraggia: «Ringrazio tutti, sono senza parole. Per me la priorità ora è trovare un lavoro e poter pagare un affitto. Per me e Axel. Da lui non posso separarmi».

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